Si tratta di richiesta importante soprattutto per la lotta contro il radicamento della mafia italiana.
BERNA - Studiare la fattibilità di un accordo con l'Italia per lo scambio di dati del casellario giudiziale. È quanto il Consiglio federale si dice disposto a fare nella sua risposta a una richiesta della Commissione delle istituzioni politiche del Consiglio nazionale (CIP-N).
Stando alla commissione, una simile richiesta, formulata sotto forma di postulato, riveste una certa importanza giacché per la Svizzera «è molto importante lottare efficacemente contro il radicamento della mafia italiana sul suo territorio e contro i rischi connessi di riciclaggio di denaro e di infiltrazione delle imprese».
Un eventuale scambio di dati dovrebbe comprendere i casi in cui la domanda di estratto proviene da un ufficio cantonale della migrazione.
La richiesta di uno studio di fattibilità sul possibile scambio di dati con l'Italia poggia su due elementi: l'eventuale adesione della Svizzera al programma ECRIS dell'Unione Europea (UE) che consentirebbe lo scambio di informazioni su eventuali precedenti penali e due iniziative del canton Ticino che mirano a istituire la possibilità di richiedere sistematicamente la fedina penale ai cittadini dell'Unione europea che chiedono il rilascio di un permesso di dimora.
Tuttavia, come constatato dalla commissione, un'adesione a ECRIS non sarebbe sufficiente per attuare le iniziative del Canton Ticino poiché non consentirebbe di effettuare richieste sistematiche, anche se lo scambio di dati del casellario giudiziale risulterebbe senz'altro facilitato. Da qui l'idea di sondare una soluzione alternativa fondata sulla conclusione di un accordo bilaterale con l'Italia.