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SVIZZERAIl futuro legislativo della Svizzera: novità e riforme

15.03.24 - 09:14
Un resoconto dettagliato delle leggi chiave adottate dal Parlamento svizzero nella sessione primaverile
20min/Simon Glauser
Fonte ats
Il futuro legislativo della Svizzera: novità e riforme
Un resoconto dettagliato delle leggi chiave adottate dal Parlamento svizzero nella sessione primaverile

BERNA - È da poco terminata la sessione primaverile delle Camere federali che, come ogni seduta parlamentare che si conclude, porta con sé diverse novità. Le più significative riguardano le case di vacanza, la protezione del clima e gli investimenti ferroviari.

Legge sul CO2: riduzione delle emissioni - Tra gli oggetti più attesi il cui iter parlamentare è terminato oggi figura la nuova Legge sul CO2, nata sulle ceneri del precedente progetto bocciato in votazione nel 2021. Il nuovo incarto mira a dimezzare le emissioni di gas serra entro il 2030 rispetto ai livelli del 1990. Inoltre, dopo l'approvazione popolare, nel giugno 2023, della Legge sulla Protezione del Clima, dovrà essere raggiunto l'obiettivo "emissioni nette zero" entro il 2050. Nel dettaglio, il progetto si basa su incentivi, integrati da incoraggiamenti e investimenti mirati, nei settori dell'edilizia, dell'industria, della finanza e della mobilità. Non ci saranno invece nuove tasse o divieti.

Rafforzamento dell'economia circolare - Nello stesso ambito, il Parlamento ha anche adottato la revisione della Legge sulla protezione dell'ambiente (LPAmb) volta a rafforzare l'economia circolare. L'obiettivo è rendere l'economia elvetica più efficiente e aumentare la sicurezza dell'approvvigionamento. Come riuscirci? Evitando gli sprechi di risorse e sanzionando gli indisciplinati.

Riforma nelle abitazioni secondarie - La riveduta Legge sulle abitazioni secondarie (LASec) concederà da parte sua più flessibilità ai proprietari. In futuro, chi demolirà una vecchia casa di vacanza in località turistiche e ne costruirà una nuova potrà aumentare la superficie fino ad un massimo del 30%, senza limitazioni d'uso.

Investimenti ferroviari e infrastrutturali - In queste tre settimane Consiglio nazionale e degli Stati hanno anche detto "sì" al completamento della cosiddetta "Prospettiva Ferrovia 2050". I fondi per la fase di ampliamento 2025 sono stati aumentati di 365 milioni a 6,765 miliardi. Nella fase 2035 sono poi stati aggiunti il completamento della galleria di base del Lötschberg, oggi parzialmente a singolo binario, e la costruzione di una galleria di circa nove chilometri tra Morges e Perroy, sulla trafficatissima tratta Losanna - Ginevra.

Innovazioni nel settore sanitario - Lasciando gli oggetti di competenza del dipartimento di Albert Rösti per quelli sotto la responsabilità di Elisabeth Baume-Schneider, spicca la revisione della Legge federale sulla cartella informatizzata del paziente, che ha superato lo scoglio parlamentare per un soffio. Il progetto - incluso il sostegno finanziario transitorio da 30 milioni - potrà dunque proseguire. In futuro tutti gli operatori sanitari dovranno utilizzare la CIP, sia negli ospedali che negli studi medici o nelle farmacie.

Rafforzamento del sistema giudiziario - Consiglieri nazionali e "senatori" hanno poi dato il loro via libera alla creazione di un ulteriore posto di giudice non di carriera presso il Tribunale penale federale (TPF) di Bellinzona per sopperire all'aumento dei dossier in lingua italiana e a una diminuzione delle risorse di personale italofono. Il numero di giudici al TPF passerà dagli attuali tre a quattro. "Sì" anche alla creazione temporanea di cinque nuovi posti di giudice per il Tribunale amministrativo federale (TAF) di San Gallo.

Aggiornamenti normativi e implicazioni europee - Durante questa sessione non sono mancati neppure gli aggiornamenti legislativi necessari per recepire i cosiddetti "acquis di Schengen", come l'adesione al Fondo BMVI, ossia lo strumento di sostegno finanziario per la gestione delle frontiere e la politica dei visti, che sostituisce il Fondo di sicurezza interna per le frontiere esterne e i visti (ISF), a cui la Svizzera partecipa dall'agosto 2018. In sette anni Berna dovrebbe contribuire con circa 300 milioni di franchi circa e riceverà - come gli atri Stati Schengen - finanziamenti per le misure nazionali, che ammontano a circa 50 milioni di franchi.

Esiti e decisioni parlamentari - In queste tre settimane ci sono stati infine alcuni dossier che invece non hanno superato l'esame del Parlamento. È stato definitivamente archiviato, ad esempio, il progetto volto ad agevolare la trasmissione di piccole e medie imprese (PMI) per via successoria in seno alla famiglia. La necessità di legiferare non è stata sufficientemente comprovata. È definitivamente tramontata anche la proposta di concedere ai 16enni il diritto di voto e di elezione a livello nazionale. Creerebbe un contrasto ingiustificato con i diritti e gli obblighi previsti dal diritto civile e penale per gli svizzeri a partire dai 18 anni, è stato sottolineato. Il canton Glarona resterà quindi l'unico luogo in Svizzera dove i 16enni possono recarsi alle urne.

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