La Commissione della sicurezza sociale del Nazionale ha respinto le due varianti avanzate del Consiglio federale.
BERNA - In merito al finanziamento della 13esima mensilità AVS, approvata da popolo e Cantoni lo scorso 3 marzo, la Commissione della sicurezza sociale del Nazionale ha respinto le proposte di finanziamento avanzate dal Consiglio federale.
Per un solo voto di scarto (13 a 12), precisa una nota odierna dei servizi parlamentari, la commissione considera che bisognerebbe rinunciare al progetto di finanziamento proposto dal Consiglio federale e stabilire invece un meccanismo di finanziamento nell’ambito della prossima ampia riforma del primo pilastro.
Tutto questo nell’ottica di garantire un approccio globale e ben ponderato, che permetta di salvaguardare questa assicurazione sociale e il suo finanziamento per il decennio successivo, specifica la nota.
Il progetto goverantivo - Il Consiglio federale, ricordiamo, lo scorso 27 marzo aveva proposto di porre in consultazione due opzioni per garantire il finanziamento delle 13esima mensilità dal 2026 come voluto all'iniziativa popolare dei sindacati: una prevede di aumentare i contributi salariali di 0,8 punti; l’altra di aumentare sia i contributi salariali di 0,5 punti sia l’IVA di 0,4 punti.
Nel contempo, tenuto conto della difficile situazione finanziaria delle casse federali, il governo prevede di ridurre, a partire da inizio 2026 e fino all’entrata in vigore della prossima riforma dell’AVS, il contributo della Confederazione ai costi del primo pilastro 20,2% al 18,7%.
Su quest'ultimo aspetto, con 17 voti a 8, la commissione invita l'esecutivo a desistere. Se la quota della Confederazione dovesse comunque essere ridotta e fosse scelto un finanziamento attraverso un aumento combinato dei contributi salariali e dall’IVA, la commissione raccomanda - 13 voti a 12 - che i due elementi del finanziamento siano presentati congiuntamente nell’ambito di un unico oggetto.
Tredicesima mensilità anche per l'AI - Volendo evitare ogni tipo di discriminazione nell’ambito del primo pilastro dopo l’adozione della 13esima AVS, la commissione ha approvato un'iniziaitva parlamentare - 13 voti a 12 - volta ad introdurre il versamento di una mensilità supplementare anche per i beneficiari di una rendita dell’assicurazione invalidità (AI).
La commissione spiega questo passo col fatto che finora il primo pilastro, base del sistema di previdenza svizzero, è sempre stato trattato come un tutt’uno e sia il Parlamento sia il Consiglio federale si sono adoperati per far evolvere in parallelo l’AVS e l’AI.
La commissione rammenta inoltre che la Costituzione prevede che le rendite delle due assicurazioni debbano coprire adeguatamente il fabbisogno vitale. Tale aspetto è ancora più importante nell’ambito dell’AI, pensa la commissione, dal momento che il numero di persone in situazione di precarietà è nettamente più altro tra i beneficiari dell’invalidità che non dell’AVS.
Tempi stretti - Il Consiglio federale si è fissato un calendario serrato per garantire l'applicazione e il finanziamento della tredicesima rendita fino al 2026. Il DFI dovrà elaborare entro questa estate un progetto da porre in consultazione sulla base dei parametri decisi. Il messaggio dovrà essere sottoposto al Parlamento entro l'autunno del 2024.