La Commissione delle finanze del Nazionale preferisce aspettare l'esito delle discussioni in seno agli Stati
BERNA - Prima di decidere sulla proposta di un pacchetto di 15 miliardi di franchi per l'esercito e l'Ucraina, la Commissione delle finanze del Consiglio nazionale vuole aspettare l'esito delle discussioni in seno al Consiglio degli Stati. Una proposta simile alla mozione adottata dalla Commissione della politica di sicurezza degli Stati (CPS-S), è stata ritirata, ha affermato davanti ai media la presidente della CdF-N, Sarah Wyss (PS/BS).
Circa due settimane fa, il Centro e la sinistra in seno alla CPS-S hanno deciso di depositare una mozione volta a creare un fondo destinato a coprire il fabbisogno supplementare dell'esercito (10,1 miliardi) e il finanziamento dell'aiuto alla ricostruzione dell'Ucraina (5 miliardi). Il fondo sarebbe autorizzato a indebitarsi temporaneamente.
Questa proposta ha fatto molto discutere sia in parlamento che fuori, soprattutto alla luce della situazione finanziaria assai seria delle casse federali. Non è per caso che il PLR, partito della "ministra" delle finanze Karin Keller-Sutter, e l'UDC abbiano subito criticato la proposta in nome del rigore finanziario. Nel frattempo anche esponenti del Centro hanno preso le distanze.
Wyss ha sostenuto che si è discusso molto intensamente in commissione dell'idea partorita dalla CPS-S, ma alla fine gli autori della mozione hanno preferito fare marcia indietro, tenuto conto dello scetticismo espresso da diversi commissari, nell'attesa che si esprima il Consiglio degli Stati, forse già nel giungo giugno durante la sessione estiva delle Camere federali.
Stando alla CPS-S, il limite di spesa destinato all'esercito per il periodo 2025-2028 andrebbe aumentato di 4 miliardi, a 29,8 miliardi, affinché entro il 2030 il budget dell'armata corrisponda all'1% del PIL.
Visto l'aggravarsi della situazione in materia di sicurezza in Europa, la maggioranza della CPS-S crede che il rafforzamento della capacità di difesa della Svizzera debba realizzarsi rapidamente, come sta accadendo in numerosi Paesi europei. Da qui anche la mozione volta a istituire un fondo - svincolato dal freno all'indebitamento - destinato a coprire il fabbisogno dell'esercito e il finanziamento per l'Ucraina.