Lo consiglia il presidente del sindacato dei macchinisti tedeschi.
ZURIGO - La Svizzera deve evitare di liberalizzare il traffico ferroviario viaggiatori e per farlo deve mostrarsi inflessibile con l'Ue, per non arrivare ad avere condizioni come in Germania: il consiglio arriva da Claus Weselsky, presidente di GDL, il sindacato dei macchinisti tedeschi.
«Ogni volta che viaggio con le FFS noto quanto il personale sia rilassato, cordiale ed educato, nonché la puntualità dei treni», afferma il 65enne in un'intervista pubblicata oggi dal SonntagsBlick. «Questo è l'aspetto negativo della Germania: il personale ferroviario fa del suo meglio, ma la puntualità è purtroppo diventata un'eccezione».
I treni in ritardo provenienti dalla Germania - ricordano i giornalisti del domenicale - devono fermarsi al confine svizzero: cosa ne pensa l'interessato? "Ne penso molto bene. È l'unica lingua che Berlino capisce. Mi dispiace per i viaggiatori, ma perché la Svizzera dovrebbe permettere che il suo sano orario cadenzato venga rovinato dal sistema malato della Germania?".
Che dire della concorrenza, non rende la ferrovia migliore e più a buon mercato? «È una completa assurdità! Non funziona da nessuna parte!», risponde il membro dell'Unione cristiano democratica (CDU, centro destra). «Basta guardare l'Italia: c'è concorrenza sulle linee veloci, ma altrove non funziona nulla. Il trasporto merci lo dimostra: la concorrenza si accaparra le tratte principali, dove si può guadagnare bene. E Deutsche Bahn deve poi occuparsi delle tratte meno redditizie. Questa non è vera concorrenza!».
Cosa suggerire quindi alla Confederazione, che di questi temi parla con l'Unione europea? «La Svizzera dovrebbe negoziare duramente con Bruxelles», osserva Weselsky. «Mai cambiare una squadra vincente! Il trasporto pubblico in Svizzera funziona e deve continuare a farlo. La concorrenza o la liberalizzazione non sono mai una panacea", afferma. "Impedite che il vostro sistema elvetico venga distrutto!», conclude il sindacalista.