Padre e figlio di origini napoletane potrebbero avere cercato rifugio presso amici o parenti
CHIASSO - A Chiasso e dintorni il nome di Angelo Falconi è sulla bocca di tutti. Già poche ore dopo l'omicidio di venerdì sera, avvenuto attorno alle 19 in un parcheggio sotterraneo di via Valdani, prima che venisse reso noto il nominativo della vittima, molti chiassesi erano già a conoscenza della scomparsa di un uomo molto noto e conosciuto nel Mendrisiotto.
Nome noto nel Mendrisiotto - Angelo Falconi, infatti, a Morbio Superiore era stato consigliere comunale e municipale. Dopo la vicenda giudiziaria del 2006, che lo ha visto coinvolto in prima persona e la condanna per truffa a due anni con la condizionale. Era stato condannato nel 2012 con rito abbreviato. Falconi in sostanza accettò la condanna e riuscì a risarcire pienamente le sue presunte vittime.
Sorpresa e rassegnazione - A Chiasso l'aria che si respira è tra la sorpresa e la rassegnazione. Già venerdì sera i commenti a caldo dei pochissimi cittadini che passeggiavano lungo il Corso San Gottardo, affrontando il freddo pungente, lasciavano trapelare più che paura, una sorta di rassegnazione in una cittadina che negli ultimi 15 anni ha cambiato il suo volto, ancora alla ricerca di riemergere e di trovare una propria identità dopo il tramonto degli anni d'oro delle attività bancarie e finanziarie, delle case di spedizioni e dei commerci di confine.
E Falconi, al momento dell'aggressione mortale, si trovava proprio nel cuore pulsante di Chiasso, nel sotterraneo di uno stabile che ospita varie attività commerciali e non.
Ancora attivo professionalmente - A 73 anni era ancora attivo a livello professionale: si occupava dell'amministrazione di beni immobiliari di familiari e di alcuni conoscenti. Ed è proprio nel contesto professionale che Falconi ha incrociato due persone, un padre e suo figlio - arrivati dal Napoletano e con regolare permesso di soggiorno - che a Chiasso avevano avviato un'attività commerciale, chiusa una decina di giorni fa, in superfici gestite proprio da Falconi.
Lo sfratto - Come riferito ieri la causa scatenante dell'omicidio, avvenuto con modalità particolarmente feroci al secondo piano sotterraneo del parcheggio, sarebbe proprio legata allo sfratto intimato ai due congiunti. Come riferisce il CdT, proprio oggi era prevista un'udienza di una procedura di sfratto che riguarda il mancato pagamento dei canoni di locazione per l'appartamento in cui abitavano.
L'uomo è stato colpito alla testa con un oggetto contundente e tagliente che non ha lasciato scampo alla vittima, a cui è stato fracassato il cranio e mozzato un dito.
La caccia ai presunti assassini è aperta. Pare che abbiano preso la fuga verso l'Italia meridionale, in cerca di rifugio presso amici o conoscenti.