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LUGANOParità di genere e migrazioni al Mondo al parco

03.10.18 - 10:04
La manifestazione si è svolta sabato scorso al Parco Ciani
Parità di genere e migrazioni al Mondo al parco
La manifestazione si è svolta sabato scorso al Parco Ciani

LUGANO - Si è svolta sabato scorso, al Parco Ciani di Lugano, la giornata di solidarietà del Mondo al parco. In una cornice ancora estiva, cinquantatre tra associazioni locali, associazioni culturali estere e ONG impegnate nella cooperazione allo sviluppo in quattro continenti, hanno animato il parco cittadino con proposte gastronomiche, attività musicali e presentazioni di progetti socioeducativi, sanitari e di sviluppo idrico.

Il momento di riflessione alla darsena ha trattato quest’anno il tema della migrazione e dei progetti locali di integrazione attraverso la lente della parità di genere, il quinto degli obiettivi strategici dell’Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile, sottoscritta dai governi dei 193 paesi membri delle Nazioni Unite. La femminilizzazione dei flussi migratori e i progetti di promozione dell’empowerment delle donne migranti sono stati oggetto di approfondimento da parte delle relatrici Paola Solcà, docente della SUPSI, Cecilia Testa, coordinatrice del centro di socializzazione Il Tragitto, Grazia Giacosa del Servizio IN-LAV di Soccorso Operaio Svizzero e Francesca Martinelli dell’Associazione Seed. La socializzazione, la formazione e l’integrazione professionale, unitamente ai corsi di italiano e alla conoscenza del territorio, rappresentano misure concrete di accompagnamento individuale finalizzate all’autonomia e all’autodeterminazione delle donne migranti che, in tal modo, possono sviluppare - nel paese ospitante - un percorso di crescita personale, valorizzando le proprie competenze. Senza dimenticare le difficoltà e le sofferenze legate al fenomeno migratorio, sia esso forzato o frutto di una scelta progettuale, la riflessione ha posto l’accento sulle opportunità di emancipazione femminile, sia sociali sia professionali.

Significativa, in merito, la testimonianza di Jamileh Amini, giovane rifugiata afgana, da alcuni anni in Ticino: «L’integrazione non è prendere un ascensore per arrivare all’ultimo piano, ma è saper fare le scale, un gradino alla volta, ed essere disposti, in determinati momenti, a tornare indietro per ricominciare nuovamente».

Le attività per i bambini sono state curate dall’Associazione Kreiamoci che, con i laboratori creativi all’aperto di KreiArt, collabora con la Divisione Prevenzione e Sostegno nell’ambito del Progetto Quartieri per la sostenibilità e lo sviluppo sociale della realtà urbana di Lugano. 

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