Una bravata potrebbe costar caro a un giovane snowboarder. La Direzione degli impianti di risalita di Bosco Gurin: «Non si scherza con la vita e con la sicurezza»
BOSCO GURIN - Quando si mettono gli sci (o lo snowboard) ai piedi e si sale su una seggiovia, non si vede l'ora di arrivare in cima per poter affrontare la discesa. L'abbondanza di neve fresca di queste settimane e forse l'impazienza hanno però spinto un giovane ad anticipare i tempi, lanciandosi da un'altezza di un paio di metri e facendosi filmare mentre si tuffa nella coltre nevosa di Bosco Gurin.
Un video, pubblicato in Internet, che non è sfuggito alla Direzione degli impianti di risalita del villaggio walser. La quale ha deciso di condannare pubblicamente il comportamento «che va contro ogni regola basilare in merito alla sicurezza».
Scatta la denuncia - «Non solo è assolutamente vietato - ammoniscono i gestori - ma chiunque dovesse in futuro fare un uso illecito della seggiovia come quest'utente, verrà diffidato dalla stazione e denunciato agli organi preposti». Denuncia che, su invito della Polizia, per il ragazzo è scattata proprio oggi, confermano da Bosco Gurin: «Si deve dare un segnale forte. Non si scherza con la vita e con la sicurezza». Insomma, la sua bravata potrebbe non restare impunita.
E se un laccio di fosse incastrato? - In questo caso, almeno per quanto riguarda la sicurezza, tutto si è risolto per il meglio, con lo snowboarder che dopo il suo tuffo ha potuto proseguire senza problemi verso valle. Ma per i responsabili della località sciistica si è trattato di un gesto «di pura follia e incoscienza». «Una seggiovia non è un gioco e richiede la massima disciplina nel suo utilizzo», ricordano. Anche perché, fanno notare, se solo un laccio della giacca o dei pantaloni si fosse incastrato nella struttura...
Problema d'immagine e legale - C'è poi un altro aspetto da considerare, ed è quello che in caso d'incidente, la seggiovia verrebbe chiusa per permettere i rilievi di rito. E con più di mille persone che hanno pagato una giornaliera per usarla, i malumori non mancherebbero. Ma oltre al danno d'immagine, che sarebbe considerevole, la stazione potrebbe avere delle conseguenze anche dal punto di vista legale: «Abbiamo delle chiare responsabilità sulla sicurezza e non vogliamo minimamente correre il rischio di dover noi essere chiamati per dimostrare che si è trattato di un’azione voluta dal ragazzo».
Quindi, per la sicurezza del ragazzo e di tutte quelle persone che vorrebbero imitarlo, a Bosco Gurin si è deciso di non sottovalutare il caso.