L'appuntamento alle urne del prossimo 26 aprile potrebbe slittare. Ma la società ha bisogno di liquidità
LUGANO - La liquidità di Lugano Airport (LASA) è sufficiente soltanto sino alla fine di aprile. E poi? In mancanza di una ricapitalizzazione, la società dovrà depositare i bilanci ed entreranno in vigore i licenziamenti cautelativi comunicati a febbraio al personale.
La ricapitalizzazione della società - come noto - è oggetto di due referendum, su cui i cittadini si dovrebbero esprimere il prossimo 26 aprile. Una votazione che potrebbe però slittare a causa dell'emergenza Covid-19.
Da qui la decisione di LASA di richiedere a BancaStato un credito di 500'000 franchi, garantito da fideiussione federale nel quadro delle misure di sostegno all'economia decise dal Consiglio federale. Una richiesta che comunque deve ancora essere approvata dai due azionisti della società, cioè la Città di Lugano e il Cantone.
«Tale misura da sola non sarà comunque sufficiente - si legge in una nota di LASA - per cui il Consiglio d’Amministrazione esprime il desiderio che gli stessi azionisti contribuiscano ad assicurare la liquidità necessaria fino al momento effettivo della votazione popolare, possibilmente nell’ambito delle misure speciali per fronteggiare le ricadute economiche della crisi COVID-19».
L'estensione delle disdette - Dal canto loro i sindacati dei dipendenti si sono dichiarati disposti a prolungare i rapporti di lavoro attuali fino alla fine del mese in cui si terrebbe la votazione se posticipata, estendendo di conseguenza il termine delle disdette cautelative comunicate da LASA a febbraio. La data di disdetta originale viene mantenuta per chi lo desiderasse, per motivi personali o avendo trovato un altro impiego.
Il 2020 era partito bene - La crisi dovuta alla pandemia ha tagliato a LASA anche il fatturato dell'aviazione generale, «che pure a gennaio e febbraio aveva fatto registrato un incoraggiante crescita del 40% rispetto all'anno precedente». Una perdita che non è stato possibile compensare, nonostante i voli sanitari d'emergenza e i voli privati di rimpatrio effettuati a marzo.
Il CdA di LASA rimane convinto che, superata l'attuale periodo di crisi, «sarà possibile garantire un futuro di collaborazione pubblico-privato a un aeroporto che anche in questa fase ha dimostrato la propria utilità».