Il patron del FoxTown commenta la decisione del Tribunale federale: «Una sentenza che lascia basiti»
E aggiunge: «Lo Stato oggi dà soldi e aiuti con la mano destra e con la sinistra se li riprende, oltretutto con gli interessi della retroattività». Sarcastico il presidente di Aiti, Fabio Regazzi: «Complimenti ai giudici»
MENDRISIO - «La mia reazione è che sono a dir poco basito». Tra la ventina di ricorsi contro la tassa di collegamento c’era anche il suo. Ed è rimasto di sasso nell’apprenderne stamane la bocciatura da parte del Tribunale federale. Per Silvio Tarchini, patron del FoxTown, il salasso è pesante: «La decisione del Tribunale federale, che arriva in un momento pesantissimo per l’economia e il commercio, darà un colpo definitivo alle aziende».
Su cosa accadrà Tarchini si limita a ricordare che «la legge dovrebbe comunque essere rivotata dal Parlamento visto che era stato fissato un periodo di prova di tre anni». Un periodo, invero, congelato dalle opposizioni dei ricorrenti, alcuni dei quali avevano comunque iniziato ad accantonare soldi nell'eventualità che poi oggi si è verificata. Per il Gruppo Tarchini, che possiede migliaia di posteggi, si parlava di un accantonamento di circa 2,6 milioni di franchi.
Sì, perché in aggiunta c’è l’effetto retroattivo concesso dai giudici alla tassa: «Un salasso pesantissimo - dice Tarchini -. Affosserà delle ditte. Da un lato c’è la Confederazione, il Cantone e le banche che aiutano le aziende in questo momento molto difficoltoso e dall’altro il Tribunale federale se ne esce con questa decisione, oltretutto retroattiva, che lascia basiti. La mano destra dà dei soldi e la mano sinistra dello Stato li rivuole con gli interessi».
Fabio Regazzi, presidente di Aiti: «Era difficile fare peggio»
«Innanzitutto vorrei complimentarmi con i giudici del Tf che ci hanno messo tre anni e mezzo per emettere una simile sentenza e lo fanno nel pieno di una crisi sanitaria mai vista. E lo comunicano il giorno del 1. aprile». Usa il tono del sarcasmo il presidente dell'Associazione industrie ticinesi, Fabio Regazzi, nel commentare la sentenza ai microfoni di Radio Ticino. «Francamente era difficile fare peggio» dice Regazzi quanto alla forma. Sulla sostanza Aiti esprime grande delusione in attesa di leggere le motivazioni della sentenza: «Bisognerà capire cosa succede. La mia speranza è che a fronte di questa situazione drammatica anche dal profilo economico, e che perdurerà per anni, si abbia a soprassedere all'introduzione di questa tassa. Che ha già mostrato di non portare alcun tipo di beneficio sul traffico. Ma sono decisioni di tipo politico». Se venisse invece applicata? «Sarebbe un durissimo colpo che non poteva arrivare in un momento peggiore».
E spunta la mozione
Anche il PPD si è espresso sulla tassa di collegamento senza risparmiare critiche al Tf, vista la particolare contingenza. Tenendo conto della fase delicata e critica che sta attraversando il nostro Cantone, tramite una mozione, viene chiesto al Governo ticinese di rinunciare al prelievo retroattivo della tassa di collegamento, congelarne l’entrata in vigore e valutare se essa possa ancora essere considerato uno strumento utile e appropriato.