Una trentina di dipendenti ha scritto una lettera aperta per denunciare l'attuale, profondo, disagio
GAMBAROGNO - È una lettera aperta che ha il tono del grido d’aiuto quella sottoscritta da una trentina di collaboratori della Casa per anziani Cinque Fonti di San Nazzaro. Le vicende che hanno costellato gli ultimi mesi hanno spinto il personale a portare allo scoperto un «profondo disagio e preoccupazione».
«L’impressione - scrivono i dipendenti - è che la situazione non promette affatto di migliorare, ma al contrario degenera ogni giorno di più». Da qui lo scritto che si rivolge a mezzo stampa «agli ospiti della casa, ai loro parenti, ma anche e soprattutto ai cittadini e ai politici del Gambarogno; insomma, a tutti coloro cui il bene della Casa Anziani Cinque Fonti sta (o dovrebbe stare) più a cuore».
Lo scorso mese di settembre, prosegue la lettera, «con l’entrata in funzione del nuovo direttore Samuele Enderli, abbiamo subìto respirato un’aria nuova. Abbiamo avvertito che erano in atto importanti e positivi cambiamenti. Ci siamo sentiti ascoltati e considerati, coinvolti nelle decisioni quotidiane. Abbiamo finalmente potuto svolgere le funzioni che competono al nostro ruolo professionale».
Il licenziamento dopo soli tre mesi del direttore avrebbe, continuano i dipendenti, avuto effetti nefasti per la struttura. «Fino a gennaio ci siamo ritrovati con la precedente e storica direttrice, la quale, in un sol colpo, ha azzerato tutto quanto di nuovo e positivo era stato introdotto da Enderli. Dopo la partenza del direttore Enderli, si sono dimesse la contabile e la governante. Poi è improvvisamente entrato in scena Alvad, con un nuovo direttore. Tutto è avvenuto a nostra insaputa».
Nella migliore delle ipotesi, continua lo scritto, «siamo stati serviti di informazioni assolutamente sommarie. Il tutto si è svolto in un contesto di poca trasparenza. Ci sentiamo in balia degli eventi». La lettera ripercorre quindi le partenze e dimissioni degli ultimi mesi, di cui ha riferito anche Ticinonline. Fino a quella più recente della direttrice sanitaria. «Con la fine di aprile la direttrice sanitaria e suo padre Dottor Pelloni terminano la collaborazione con la Casa e non è noto chi prenderà il loro posto. Non vi sono nominativi di medici da sottoporre ai Residenti e ai loro famigliari, questa situazione genera ansia e preoccupazione soprattutto in questo periodo che già costringe i nostri ospiti ad un isolamento prolungato dovuto all’emergenza sanitaria in corso».
Il personale lamenta quindi la mancanza di informazioni: «Quanto accade lo apprendiamo soprattutto dai media«. «Tutto questo - conclude la lettera - suscita preoccupazione e compromette indubbiamente l’immagine della Casa per Anziani. Ma soprattutto pregiudica la qualità del lavoro e del servizio, turbando la serenità di collaboratori, ospiti e parenti. Ci auguriamo di cuore ed auspichiamo che la Cinque Fonti possa al più presto ritrovare una gestione affidabile e trasparente, che sola può garantire qualità e serenità nel lavoro».