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«Serbi, non andate in vacanza in patria»

CANTONE«Serbi, non andate in vacanza in patria»

01.07.20 - 14:39
L'appello del rappresentante della comunità in Ticino. «Con un aumento dei casi la situazione potrebbe peggiorare»
Vladimir Miletić / Keystone
«Serbi, non andate in vacanza in patria»
L'appello del rappresentante della comunità in Ticino. «Con un aumento dei casi la situazione potrebbe peggiorare»

LUGANO - «Mi rivolgo a tutti i serbi che vivono in Ticino, ma anche a tutti gli altri che hanno intenzione di recarsi in Serbia, di annullare o posticipare il viaggio o le vacanze programmate». È un appello senza mezzi termini quello lanciato oggi da Vladimir Miletić, rappresentante della comunità serba nel nostro cantone.

Due giorni fa il canton Grigioni ha annunciato di aver messo in quarantena una settantina di persone entrate in contatto con sei giovani di ritorno da un viaggio in Serbia, dove avevano partecipato a una festa a Belgrado.

In piena estate ecco quindi che in Ticino arriva l'appello. «Molti serbi si preparano ad andare in vacanza nella propria patria per trovare familiari e parenti - scrive Miletić -. Visto l'aumento dei casi in Svizzera, tra i quali alcuni per via del contatto con persone di ritorno dalla Serbia, penso che sia necessario informare tutti i membri della comunità che l'attuale situazione epidemiologica in Serbia è stabile, ma se si verifica un aumento di casi la situazione potrebbe peggiorare rapidamente».

Il rappresentante della comunità serba (e direttore del progetto Serbinfo.ch) fa una breve panoramica sulla situazione in patria: «In alcune città sono state reintrodotte le misure di protezione. A Belgrado è obbligatorio indossare la mascherina negli spazi chiusi, a Kragujevac, Vranje e Novi Pazar è stato dichiarato di nuovo lo stato d’emergenza. Lo stato maggiore di condotta ha annunciato che, se sarà necessario, si introdurranno delle misure più restrittive». Per questo i ticinesi serbi sono invitati a «trascorrere i giorni liberi in Ticino o in Svizzera, se possibile».

A chi, invece, non ha intenzione di rinunciare al viaggio "a casa", Miletić chiede di «seguire rigorosamente le misure di protezione indicate, di fare un tampone al rientro» e di «scaricare l'app SwissCovid».

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