Anche nelle case anziani di Stabio e Mendrisio sono stati vaccinati alcuni membri dei vari consigli di fondazione.
Il direttore dell'ECAM Severino Briccola: «Meglio una persona vaccinata in più che una dose di vaccino nella spazzatura».
MENDRISIO - Non è successo solo a Novazzano, ma anche a Stabio a Mendrisio. Alcuni vaccini destinati agli ospiti o al personale sanitario delle case anziani sono stati invece somministrati ad alcuni membri del consiglio di fondazione delle varie strutture sanitarie. «Su una trentina di membri dei consigli delle sei case che amministriamo, una decina di persone sono state vaccinate», conferma Severino Briccola, direttore dell'Ente case anziani del Mendrisiotto (ECAM). Quattro a Novazzano, ma anche due a Stabio (Istituto Santa Filomena) e quattro a Mendrisio (tre all'Istituto Torriani e una alla Quiete).
Una proposta, non un ordine - Il direttore ci tiene però a fare chiarezza su quanto successo, in particolare sulla procedura che si è deciso di adottare: «La campagna di vaccinazione è sotto stretta responsabilità dei direttori sanitari e non della direzione amministrativa. Noi ci siamo occupati solo dell'ordinazione del vaccino e della distribuzione alle case. Ho però proposto che, in ultimissima ratio e solo in assenza di alternative, questi vaccini potevano essere usati nei consigli di fondazione». Proposta che evidentemente è stata accolta per smaltire le ultime dosi di vaccino.
Si è cercato anche fra la popolazione - In altre parole, i vaccini sono stati "concessi" ai membri dei consigli di fondazione solo dopo che si è proceduto a vaccinare tutti i residenti e tutti i dipendenti che volevano e potevano farlo. «E infatti nessuno è stato tralasciato», assicura Briccola. Non si è però cercato solo all'interno delle strutture, ma pure all'esterno: «Effettivamente in qualche caso si è proceduto anche con la vaccinazione di persone appartenenti alla categoria stabilita (over 85), ma non residenti nelle varie case anziani».
L'alternativa era la spazzatura - Solo in assenza di alternative - ricordiamo che il vaccino di Pfizer necessità di condizioni particolari per la sua conservazione - si è proceduto a vaccinare i membri dei consigli di fondazione. Persone che, annota Briccola, «non sono estranee alle case di riposo in questione e spesso rientrano comunque nelle cosiddette categorie a rischio». Proprio per questo il direttore dell'ECAM non vuole sentir parlare di favoritismi: «Altrimenti avremmo dovuto gettare queste dosi, meglio una persona vaccinata in più».