Licenziato il messaggio per l'autorizzazione a intavolare trattative con Amici dell'aeroporto e Marending-Artioli
Il sindaco Borradori allontana le accuse di aver favorito il gruppo Artioli: «Non è stato deciso nulla. Abbiamo scelto i due gruppi "migliori" con cui discutere». Intanto spunta un ricorso che "blocca" tutto.
LUGANO - «Nessuno di noi pensava che al concorso per l'aeroporto avrebbero partecipato sei gruppi e che ci sarebbe stata una forte contesa». Ha esordito così oggi il sindaco di Lugano, Marco Borradori, presentando il messaggio licenziato con la richiesta al Consiglio comunale per attivare le trattative con i due gruppi investitori per la gestione privata dell'aeroporto di Agno: Amici dell'Aeroporto e cordata Marending-Artioli e partners.
Nessuna preferenza - Il sindaco non nasconde che non si aspettava di «ricevere accuse di avere favorito un gruppo». E chiarisce le due fasi che hanno portato al messaggio di oggi: «Il Call for expression of interest non è un concorso pubblico, e neppure una gara. L'obiettivo era far partecipare qualcuno e permettere al Municipio di far valutare l'interesse nei confronti dell'aeroporto. Poi c'è stato il gruppo di lavoro che ha presentato un rapporto sulla base delle informazioni raccolte. Nella seconda fase l'Esecutivo ha fatto il lavoro "politico" e ha proposto di continuare la procedura con i gruppi Amici dell'aeroporto e Marending-Artioli. Il Consiglio comunale potrà ora dirci se "va bene" la nostra scelta oppure no».
Un ricorso che potrebbe diventare un problema - Ma c'è una novità, emersa lunedì, che «farà perdere un po' di tempo»: il ricorso inoltrato al Consiglio di Stato da parte del gruppo indiano Skn, uno degli esclusi. «Secondo noi non ha molto fondamento, ma ha effetto sospensivo», ha aggiunto il sindaco. Ciò che si cercherà di fare è «lavorare con i ricorrenti per vedere se c’è margine di manovra», perché il ricorso oltre a fermare tutto pone anche dei problemi di operatività.
La polemica su Artioli - L'avvio delle trattative avverrà con il gruppo Amici dell'aeroporto e il gruppo Marending-Artioli. Quest'ultimo ha però suscitato polemiche. «Noi non abbiamo dato al gruppo Artioli mandato di realizzare qualcosa, come un hangar. Non hanno carta bianca - ha precisato Borradori -. Ma abbiamo solo scelto i gruppi "migliori" per iniziare con loro trattative. Queste porteranno il Consiglio comunale e il Municipio a scegliere tra i due gruppi».
Non proprietari, ma gestori (privati) - Il sindaco non nasconde una certa soddisfazione: «Un anno fa l’aeroporto era considerato moribondo. E nonostante l’anno di pandemia siamo in linea con i risultati degli scorsi anni. Anzi, chiudiamo con un piccolo avanzo d’esercizio». L'obiettivo è che il messaggio «possa mettere un po’ di chiarezza e anche un po’ più di armonia in questa procedura che rimane difficile». Il municipale Michele Foletti, titolare del Dicastero finanze, dal canto suo sottolinea: «Noi non cerchiamo qualcuno che faccia un progetto immobiliare dell’aeroporto, ma un modello di gestione sostenibile e credibile a medio-lungo termine e rispettoso delle regole e dei criteri posti dal Municipio. È evidente che chi ha un modello di gestione ha anche necessità di fare degli investimenti a livello immobiliare. Siamo convinti che il Municipio abbia fatto la scelta giusta, ora chiediamo al Consiglio comunale di poter iniziare le trattative con questi due gruppi. Perché le proposte sono da migliorare, non sono perfette».
La scamperà un solo "vincitore" - C'è la speranza che (qualora il Consiglio comunale dia il via libera) i due gruppi "prescelti" collaborino? «Non credo sia una via percorribile - boccia subito Foletti -. Ognuno ha la sua visione sul futuro dell’aeroporto e le due non coincidono».