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CANTONE«La morte di nostra sorella serva a togliere i giovani dalla strada»

28.05.21 - 08:21
La vita di Ketty, 17enne del Luganese, si è spezzata la sera del 12 febbraio scorso in un parcheggio di Grancia.
La Folla
«La morte di nostra sorella serva a togliere i giovani dalla strada»
La vita di Ketty, 17enne del Luganese, si è spezzata la sera del 12 febbraio scorso in un parcheggio di Grancia.
«Il dolore è ancora enorme, ma vogliamo guardare avanti e spingere affinché la voce dei giovani venga ascoltata e vengano concessi loro degli spazi adeguati», spiega Jessica. Che con le altre sorelle di Ketty ha creato il movimento "La Folla".

LUGANO - Il dolore provato quando una persona cara ci lascia in giovane età è difficile da superare. E spesso nemmeno il tempo riesce ad attenuarlo. Da una tragedia sconvolgente può però nascere qualcosa di positivo. In modo che una morte non sia fine a se stessa.

Era successo dopo il decesso di Damiano Tamagni - il giovane che perse barbaramente la vita nel febbraio del 2008 e che oggi dà il nome a una fondazione costituita per prevenire la violenza giovanile - e l'obiettivo è che succeda anche dopo la morte di Ketty, la 17enne la cui vita si è spezzata il 12 febbraio scorso a Grancia, a seguito di un terribile incidente.

Non si può tornare indietro... - Quella sera - ricordiamo - un'auto con a bordo cinque giovani andò a sbattere violentemente contro una scala in cemento nei pressi del Centro Lugano Sud, rovesciandosi poi sul tetto. La passeggera seduta sul sedile anteriore, Ketty, morì sul colpo a causa delle gravi ferite riportate, mentre il conducente 20enne e gli altri tre passeggeri (due 16enni e un 19enne) se la cavarono con ferite di minore entità. 

...ma si può guardare avanti - «Il dolore per quanto accaduto è ancora enorme, ma non possiamo tornare indietro. Possiamo però guardare avanti e dare una risposta ai moltissimi giovani che non sanno mai cosa fare», spiega Jessica, che assieme alle altre tre sorelle di Ketty si sta spendendo per creare un'associazione che dia voce ai giovani e alle loro esigenze. Già, perché quella sera il gruppo di adolescenti non aveva trovato altro da fare che radunarsi nel parcheggio di Grancia. Un problema - quello della mancanza di luoghi di ritrovo che rispondano ai bisogni di svago dei ragazzi - che è noto anche alla Polizia.

Il Ticino non è per giovani - Per la 33enne non si tratta però di una tematica nata con la pandemia, come viene più volte sottolineato. È qualcosa di cronico in Ticino. «Iniziando da Lugano, vogliamo spingere affinché vengano concessi ai giovani degli spazi in cui ritrovarsi. Non chiediamo nulla di speciale, semplicemente uno spazio adeguato in cui ad esempio poter fare musica, controllato da persone che parlano la lingua dei giovani. Che non impongono nulla, ma sono pronti all’ascolto».

Perché non l'ex Macello? - Qualcosa in più dei centri giovanili così come li conosciamo oggi - «che hanno proposte obsolete e non sono accessibili in qualsiasi momento» - ma non un centro autogestito, insomma. Anche per questo Jessica vedrebbe di buon occhio proprio l’ex Macello di Lugano: «So che è impossibile, ma avrebbe già tutto quello che serve, sia come ubicazione sia come dimensioni, e sarebbe un bel segnale da parte della politica nei confronti dei giovani».

Una Folla per alzare la voce - Il progetto promosso dalle sorelle di Ketty - che si chiama La Folla, dal nome di un dipinto eseguito dalla giovane perché «insieme si riesce ad alzare meglio la voce» - è ancora allo stato embrionale (l'associazione viene costituita proprio oggi). Per questo le ragazze sono alla ricerca di fondi e donazioni: «Qualsiasi aiuto è il benvenuto». Ma è già forte dell’esperienza maturata all’estero da Jessica nel corso di 12 anni, prima di far rientro in Ticino: «Capisco che non siamo a Berlino o Parigi, ma anche qui si può creare qualcosa di bello per attirare i giovani e non lasciarli in mezzo alla strada». Proprio come accaduto a Ketty. Prima che morisse.

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COMMENTI
 

Tato50 3 anni fa su tio
Ho risposto al "Post" di "mastermi" ma non vedo apparire nulla. Non vorrei che le mie riflessioni, un po' come quelle citate alla persona che ho risposto, siano state interpretate male e magari rivolte alla famiglia della povera vittima. Non mi permetterei mai di giudicare persone che non conosco ma che stanno soffrendo e solo chi sta provando la stessa situazione può capire. La mia era una risposta in generale sui problemi di certi giovani !!

Il ragazzo incompreso 3 anni fa su tio
Uno di quei due sedicenni è quasi morto e per voi è una cosa di minore entità scrivete meglio gli articoli perché questa si chiama disinformazione

Tato50 3 anni fa su tio
Risposta a Il ragazzo incompreso
Qui si parla di una ragazza morta e di quanto la famiglia vuole fare. Certo c'è stato anche un ferito gravissimo ma non ha nessun nesso con il Blog. Allora mettiamoci anche l'incosciente che era alla guida e provocato tutto questo ?

Il ragazzo incompreso 3 anni fa su tio
Risposta a Tato50
Si questo lo so ma hanno sbagliato a scrivere una cosa per il resto l'articolo è scritto giusto ma se vogliono dire qualcosa sui due ragazzi che la dicano bene e non sbagliato come hanno fatto

Tato50 3 anni fa su tio
Risposta a Il ragazzo incompreso
Devi capire che "aver definito" in quel modo la gravità degli altri feriti non si vuole banalizzare quello che hanno subito. Chiaro che di fronte alla morte di quella povera ragazza, in questo contesto almeno loro se la sono cavata. Poi se hanno avuto conseguenze permanenti nessuno lo sa. Comunque hanno messo in risalto la morte e non le ferite, quelle le leggi nell'articolo dell'incidente . Spero che hai capito il concetto scritto da uno che di incidenti e morti ne ha visti a decine nella sua professione ;-(

mastermi 3 anni fa su tio
io vedo che purtroppo i giovani sono sempre piu' "abbandonati" a se stessi...priviati di molti valori,stimoli etc ( sia dalle famiglie che dalla societa' purtroppo sempre piu' incentrata al lavoro e consumismo ). Noi adulti , tutti intendo, dovremmo dedicare di piu' a loro, che rappresentano il futuro in ogni senso. triste leggere queste storie.........RIP e vicinanze alla famiglia

Tato50 3 anni fa su tio
Risposta a mastermi
Vero quello che pensi ma ci aggiungerei "alcuni giovani, forse troppi" si trovano in questa situazione e penso che la ragione primaria, in molti casi, sia la famiglia. Troppo occupati per indicare ai figli la retta via, l'educazione, il rispetto delle cose altrui e la convivenza civile, ecc. ecc. Poi capita, anche in quelle famiglie che "fanno il loro dovere", che un figlio frequenti cattive compagnie e il passo è breve per dimenticare quel concetto che i genitori hanno tentato di inculcargli. Se metti un alberello a dimora e non gli dai un sostegno non pretendere che cresca diritto !!

cle72 3 anni fa su tio
Spiace per la morte della ragazza. Ma giustificare la sua morte per il fatto che non c'è nulla da fare, è il voler nascondere d'aver fatto un errore. Gli anni passano ma questa storia è un disco rotto. Ai miei tempi ca. 25 anni fa a Lugano c'era ancora meno da fare, ogni fine settimana era uguale, ritrovo al pub e poi disco, in estate qualche festival e nulla più. La differenza si parlava, ci si confrontava, si beveva qualche birra ma senza eccedere. Mettere a rischio la propria vita e quella di amici in un posteggio è un atto folle e criminale. Spero che questa tragedia sia servita per far capire ai giovani che basta poco per rovinare la propria vita e quella d'altri. Andate in piazza per urlare questo, non per dire è successo perché non abbiamo nulla da fare. Con il massimo rispetto per la sorella e per i genitori.

Mari3678 3 anni fa su tio
Risposta a cle72
Già per te era difficile (e abiti a Lugano) pensa io, che sono di Giornico!!!!! Anche ai miei tempi (classe '78) c'era ben poco da fare, se non vagare col mozz..

Tato50 3 anni fa su tio
Risposta a Mari3678
Beh, Giornico è bella, ci sono tante chiese, vigneti natura incontaminata dopo la chiusura della Monteforno per passeggiate con il cane e credo fosse meglio girare con mozz che come tanti brozz che girano adesso ;-))))

Tato50 3 anni fa su tio
Non confondiamo la morte di Tamagni con quella di questa povera ragazza; sono due casi completamente diversi anche se il dolore di chi resta è uguale. Non dico che potevano essere evitate, in particolare la seconda, perché gli spazi per i giovani ci vogliono ma non per fare quello che è accaduto a quella innocente creatura che si trovava nel posto sbagliato al momento sbagliato. Vicinanza ai genitori da chi sta soffrendo per un motivo quasi uguale !!!

lollo68 3 anni fa su tio
Il fatto è che si possono avere mille idee, ma senza i soldi è difficile realizzarle. Se dovessi vincere al lotto saprei già cosa fare per i giovani! In città è difficile trovare un luogo adatto: bisogna essere fuori città, ma deve rimanere accessibile idealmente vicino ad una stazione.

RobediK71 3 anni fa su tio
Ma l’ex Macello esiste già per i giovani ?

seo56 3 anni fa su tio
Risposta a RobediK71
😂😂😂😂😂
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