Per Alain Bühler: «Chi è responsabile della protesta, lo è anche degli eventuali danni causati».
Al contrario, Franco Cavalli critica «chi ha tentato di abbruttire tutto dando più spazio ai pochi che hanno imbrattato che non all’avvenimento».
LUGANO - Uno sciame di persone, unite in un corpo solo. Giunte a raccolta in Piazza Riforma a Lugano per una causa unica, quella dell’autogestione. Sarebbero infatti state alcune migliaia i manifestanti scesi in strada ieri pomeriggio in segno di protesta contro lo sgombero e la demolizione dell’ex Macello, avvenuta per ordine di Polizia e Municipio la notte tra sabato e domenica scorsa. La manifestazione, svoltasi prevalentemente in modo pacifico, ha visto molinari e affezionati raccontare in diverse forme il significato di autogestione, ma è sfociata infine in alcuni episodi di vandalismo. E la polemica intorno alla diatriba Municipio-autogestiti continua.
Nero - Per il Presidente dell’UDC di Lugano Alain Bühler, quella di ieri «è stata l’ennesima manifestazione non autorizzata. Hanno bloccato strade cittadine e danneggiato svariate proprietà pubbliche e private. È una conferma che questo tipo di autogestione, che si ritiene al di sopra delle regole, non funziona». E, rispetto al fatto che dietro i vandalismi ci sarebbero persone estranee a chi frequenta il CSOA: «Il responsabile di una manifestazione lo è anche degli eventuali danni causati. L’organizzatore del corteo non può chiamarsi fuori. E se chiama a raccolta collettivi da tutta la Svizzera e dall’Italia, è ben cosciente di quello a cui va incontro». Bühler aggiunge infine che anche la sinistra avrebbe giocato un suo ruolo nella vicenda, invitando i cittadini a partecipare a una manifestazione non autorizzata, «che è andata come è andata».
Bianco - Di tutt’altra opinione l’ex consigliere nazionale del PS Franco Cavalli: «È stata una magnifica risposta alla violenza illegale del Municipio. Erano presenti 2 o 3mila persone, che ballavano, cantavano e si raccontavano, in modo del tutto pacifico. So inoltre che hanno distribuito dei volantini per sensibilizzare in questo senso i partecipanti al corteo». Si dice poi dispiaciuto della prospettiva adottata da alcuni nel raccontare la giornata: «Si è tentato di abbruttire la manifestazione dando più spazio a quei due o tre stupidi che hanno imbrattato delle proprietà, piuttosto che all’avvenimento». In ogni caso, aggiunge, nell’ultima settimana «l’opinione pubblica ticinese si è trasformata radicalmente. Ho avuto modo di osservare che molti si esprimono ora, se non a sostegno del Molino, a condanna di quel che ha fatto il Municipio di Lugano». E, riguardo alle responsabilità dei vandalismi: «Non penso che quando gli ultras causano dei danneggiamenti ci si rivolga ai vertici dei rispettivi club sportivi. Quindi non vedo perché debba essere così in questo caso. È mera e bassa polemica».