Il farmacista cantonale rassicura: «Un vaccino vale l'altro, come efficacia e come effetti collaterali».
Eppure vi è una certa preferenza da parte della popolazione per Pfizer invece di Moderna. I motivi? Puramente psicologici. Dal nome più conosciuto, al fatto che venga somministrato anche agli adolescenti.
BELLINZONA - Un solo centro di vaccinazione, due possibilità di scelta. Se fino a qualche settimana fa la decisione su quale preparato farsi inoculare veniva fatta indirettamente scegliendo il centro vaccinale - a Giubiasco veniva somministrato Pfizer, negli altri Moderna - ora è possibile optare per uno o per l’altro sotto lo stesso tetto. La sensazione (anche osservando i tempi d’attesa pubblicati sul sito del Cantone) è che la popolazione, al momento di effettuare una scelta che non dipende più dalla prossimità, prediliga il vaccino di Pfizer. «Fra chi decide di annunciarsi solo per uno dei due vaccini disponibili, effettivamente c’è una certa preferenza, seppur marginale, per Pfizer», conferma il farmacista cantonale Giovan Maria Zanini. La maggior parte di chi si reca a Giubiasco - assicura - non esprime tuttavia alcuna preferenza fra i due vaccini.
Meno ce n'è, più si aspetta - Zanini evidenzia comunque un aspetto da non sottovalutare, quello relativo alle quantità di dosi fornite dalla Confederazione: «Bisogna considerare che su tre dosi che abbiamo a disposizione, due sono di Moderna mentre solo una di Pfizer. Per cui se le persone scelgono per la metà Moderna e per la metà Pfizer, i tempi d’attesa per quest’ultimo sono maggiori rispetto a quelli per chi opta per Moderna». In altre parole, la lista d'attesa per Pfizer è spesso più lunga non per forza perché più richiesto, ma perché ce n'è meno.
Una preferenza non oggettiva - Le ragioni che possono spingere le persone a optare per il vaccino di Pfizer sono molteplici. «Tutte quante non sono però ragioni oggettive, ma sono aspetti che toccherà alla psicologia chiarire», argomenta Zanini. Una di queste ragioni sono le notifiche di reazioni avverse avute da chi ha ricevuto il vaccino, pubblicate regolarmente da Swissmedic. Queste notifiche riguardano sempre in numero maggiore Moderna rispetto a Pfizer (con un rapporto di circa 65-35), ciò che suggerirebbe che Pfizer venga maggiormente tollerato. Ma anche in questo caso i numeri sono “dopati”: «Se bilanciamo il numero di notifiche con quello delle vaccinazioni fatte il risultato è esattamente uguale», assicura il farmacista cantonale.
Una questione di tempistiche - Un’altra possibile spiegazione, oltre alle esperienze dirette (positive o negative) vissute da familiari e conoscenti per l’uno o l’altro vaccino, è il fatto che solamente Pfizer viene somministrato ai giovani fra i 12 e i 15 anni. «Anche qui l’apparenza inganna - spiega Zanini -. Quando abbiamo lanciato la vaccinazione per i 12enni l’unico vaccino omologato era Pfizer. Due settimane dopo Swissmedic ha approvato anche Moderna. Avessimo lanciato la campagna due settimane dopo (o Swissmedic avesse deciso prima), avremmo dato agli adolescenti entrambi i vaccini. O addirittura solo Moderna, essendo disponibile in numero maggiore».
Un nome che tira - Vi è infine un altro fattore, sempre psicologico, legato al nome dei due vaccini. Che per ammissione dello stesso farmacista cantonale è stato constatato sul campo: «Pfizer è il nome di un’azienda farmaceutica con lunga tradizione, che fra le altre cose ha sviluppato il Viagra, mentre Moderna prima era pressoché sconosciuta. Chiaramente, come per qualsiasi prodotto, la marca più conosciuta viene ritenuta più affidabile», conclude Zanini.