Filomena Agosta ha vissuto un grave lutto personale. Lo ha elaborato creando un'esposizione benefica di presepi.
La 79enne, storica catechista di Tesserete, racconta come il dolore col passare dei mesi si sia trasformato in gioia e speranza. Guarda il video.
TESSERETE - Il suo 2021 è iniziato in maniera drammatica, con la morte per Covid di Giovanni, il fratello 82enne. Filomena Agosta, 79 anni, storica catechista di Tesserete (Capriasca) ha elaborato il lutto a modo suo. Trasformando il dolore in gioia. Negli scorsi giorni a casa sua ha inaugurato una singolare esposizione di presepi. «In tutto 150 pezzi di varie dimensioni. L'intero ricavato delle vendite andrà devoluto in beneficenza. È un'iniziativa che ho voluto concretizzare in memoria di mio fratello, grande appassionato di presepi».
Così è nata l'idea – Siamo al numero civico 13 di via Battaglini, a Tesserete. Fa tenerezza, la signora Filomena. In un divertente video, realizzato sul posto da Tio/20Minuti, racconta che l'idea di creare "Presepi in Capriasca" le è venuta poco dopo la scomparsa del fratello residente in Liguria. Mentre portava le sue ceneri, e soprattutto i personaggi dei suoi presepi, in Svizzera. «Mi sono detta: io questo patrimonio non lo posso lasciare nel dimenticatoio».
L'attaccamento alla tradizione – Filomena ci rivela anche di essersi più volte scoraggiata nel corso dell'anno. «Mi chiedevo a chi potesse interessare una simile esposizione. Temevo quasi di dare fastidio. Diversa gente della zona mi ha stimolato a crederci. Per una quarantina d'anni sono stata catechista nelle scuole elementari della regione, ma non mi ero mai accorta che ci fosse un simile attaccamento alla tradizione. È stato bello percepirlo».
A chi saranno destinati i fondi raccolti – E allora eccola qui questa donna piccolina e dalla battuta facile. Simpatica e dolce ci parla del marito, malato di Alzheimer. «Lui vive ormai in una casa per anziani, ma lo vado sempre a trovare. La sua è una malattia terribile. Anche per questo parte dei fondi ricavati dalle vendite andranno all'associazione Alzheimer Ticino. Un'altra parte invece la destinerò a Swisslimbs che si occupa di procurare gambe artificiali alle persone a cui è stato amputato un arto. È un'associazione attiva in Africa con cui collabora mio figlio. E poi qualcosina lo destinerò anche alle celebrazioni di alcune messe in ricordo dei malati di Covid che non ci sono più. So cosa vuol dire perdere una persona cara, vorrei regalare un po' di calore e di conforto a tutte le famiglie che si sono trovate nella mia situazione».
Dalla cera alle conchiglie – C'è il presepe realizzato con le pannocchie, quello con la cera, quello con le conchiglie. Quello fatto dai carcerati. «Tanti di questi presepi erano a casa di mio fratello. Altri li avevo io. Altri ancora me li hanno dati gli abitanti della Capriasca quando hanno saputo del mio progetto. Alcuni invece li ho realizzati io con le mie mani nel corso di questo strano 2021. Ci ho creduto fino in fondo e adesso sono felice di fare qualcosa di bello».