Il Centro di registrazione è ormai quasi pieno. Le immagini della prima accoglienza
Su 238 posti letto ne sono rimasti liberi solo una decina. La Sem: «Diverse persone sono alloggiate qui da più di 24 ore»
CHIASSO - Letti sfatti, valigie ovunque, disegni colorati alle pareti. In uno un bambino ha raffigurato la vita in un sotterraneo ucraino, dove si trovava fino a qualche giorno fa. Anche al Centro di registrazione e accoglienza di Chiasso i profughi vivono affollati, in camerate piene di rumore e voci di ragazzini, ma il clima è completamente diverso.
Le immagini - Le foto e i video girati con i telefonini e inviati in redazione mostrano un'atmosfera di accoglienza serena, con gli addetti alla sicurezza che assistono ai giochi dei bambini, che assieme alle madri rappresentano la maggioranza degli ospiti. Ma il centro di Chiasso è solo un punto di partenza: gli sfollati ucraini non sanno ancora quali saranno le loro destinazioni definitive (e non lo sa neanche la Confederazione).
Problemi di numeri - Una ventina sono stati accolti per presso il rifugio della Protezione civile a Cadenazzo. Altri 200 - ma potrebbero essere molti di più - si stima abbiano trovato alloggio presso parenti, conoscenti o volontari sparsi per il territorio. Ieri il Consiglio di Stato ha presentato un piano per l'accoglienza e prospettato un ritmo di 40-50 arrivi al giorno. Il direttore del Dss Raffaele De Rosa ha lanciato un appello alla popolazione: i privati cittadini con spazi adeguati (in particolare «unità abitative indipendenti») sono invitati a mettersi a disposizione, se lo vogliono.
"Pienone" di donne e bambini - Intanto il centro di Chiasso, gestito dalla Segreteria di Stato della migrazione, è vicino alla saturazione. I profughi in attesa di trovare una sistemazione all'esterno sono 228, su una capienza totale di 238 posti letto, fanno sapere dalla Sem. Ieri erano soltanto una decina i posti ancora liberi, in camerate dove dormono insieme decine di persone.
Camerate piene - Una situazione «non certo idilliaca e un po' improvvisata» secondo alcuni cittadini che hanno accompagnato in questi giorni i rifugiati alla registrazione. «Le camerate sono affollate, c'è molto rumore e disordine. Un assembramento di così tante persone in un unico spazio - osserva una volontaria - alla lunga potrebbe creare dei disagi». Il Dss ha indicato in 24 ore il tempo massimo di permanenza nel Centro. Ma stando alla Sem «più persone» ospitate nel centro avrebbero già superato questo limite. A Chiasso si trovano alloggiati per lo più donne e bambini, come abbiamo riferito nei giorni scorsi.
«Ore di attesa» per le pratiche - Il rischio che si crei un collo di bottiglia, se il ritmo degli arrivi dovesse mantenersi stabile (o aumentare), è reale. Lunedì mattina ammontava a 3985 il totale degli sfollati ucraini annunciatisi presso i centri federali di asilo, di cui 265 in Ticino. Al nostro Cantone Berna vorrebbe affidare circa il 5 per cento degli arrivi futuri a livello nazionale. Ieri a Chiasso «i tempi d'attesa per la registrazione erano lunghissimi» spiegano i volontari. Per registrare una domanda di permesso S «i tempi di attesa sono di ore». Un problema segnalato anche in altri centri oltre Gottardo, e che dimostra come la "macchina dell'accoglienza" sia complessa e forse un po' in ritardo, rispetto alla generosità dei cittadini. Ma quest'ultima, da sola, non basta.