Voci e slogan degli oltre 3'000 manifestanti. Giorgio Fonio: «Personale esasperato». Frigeri: «La politica agisca»
BELLINZONA - «Meno 40% in 15 anni. Più che un pilastro è un grissino». «Secondo disastro», in sostituzione di pilastro, cancellato con una striscia di rosso. E ancora «pensioni, non pinzimoni». Sono solo alcuni dei tanti slogan che migliaia di manifestanti hanno sventolato oggi, in corteo, a Bellinzona per manifestare contro i tagli alle rendite dei dipendenti statali.
Alessandro Frigeri: «La politica deve affrontare il tema e trovare le misure»
È «un taglio che nei termini presentati rischia di comportare una riduzione del 20% delle rendite, che già sono state intaccate di una percentuale simile qualche anno fa, in occasione della riforma della cassa pensione», afferma ai nostri microfoni Alessandro Frigeri, segretario di comitato del Movimento della Scuola. «Il clima è fermo e deciso», prosegue. La questione tocca «una fetta significativa della forza lavoro del Cantone», sono più di 16mila gli affiliati (pari al 7% della forza lavoro ticinese). La richiesta? La politica «deve affrontare il tema e riuscire a trovare delle misure» che permettano di «rafforzare la sostenibilità della cassa».
Giorgio Fonio: «Se non dovessero ascoltarci non escludiamo uno sciopero»
Al corteo per le vie della capitale hanno preso parte oltre 3'000 persone. Perché era importante esserci? «Oggi il personale sta confermando di essere stufo ed esasperato di fungere da strumento per il risanamento delle casse dello stato», risponde Giorgio Fonio, segretario regionale dell'OCST. E se l'appello non dovesse essere ascoltato? «Credo di non dire una scemata nell'affermare che uno sciopero non è escluso», afferma, senza tanti giri di parole, Fonio.
Perché sei qua oggi?
Le preoccupazioni di chi ha manifestato oggi hanno un occhio rivolto al domani e l’altro che guarda a orizzonti ben più distanti. C'è chi si è unito per «chiedere al Governo di trovare una soluzione per evitare che ci siano nel prossimo futuro tantissime persone che avranno un gran bisogno di aiuto finanziario». E chi è consapevole di avere «di fronte una carriera di 30-40 anni» ma «non so a cosa andrò incontro». C'è chi parla di «tagli insopportabili». E chi snocciola le cifre - «passerei dai 4'000 a 2'600 franchi» - e oltre ad aver «paura per me» suggerisce che il problema tocca, indirettamente, molte più persone di quei 16mila, perché «tutti conosciamo qualcuno che lavora per lo stato».