Decreto d'accusa. Condanna. Pena detentiva in caso di mancato pagamento. Termini pesanti. Da Camorino si annuncia un'inversione di rotta.
CAMORINO - Decreto di accusa. Condanna. Pena detentiva in caso di mancato pagamento. Termini utilizzati su una lettera della Sezione della circolazione che accompagna una multa di parcheggio destinata a un Locarnese: 50 franchi per avere posteggiato su un sedime privato senza presunta autorizzazione. Più 40 franchi di tassa e spese. La domanda sorge spontanea: perché usare toni così minacciosi per un'infrazione tanto banale? «È un problema che ci è noto – sottolinea Michele Isolini, capo dell'Ufficio giuridico della Sezione della circolazione –. E che parzialmente cercheremo di risolvere».
Da dove nasce una simile terminologia? – Sì, perché lettere del genere rischiano da una parte di spaventare il cittadino. Dall'altra di renderlo disaffezionato alle istituzioni. Ma perché si è arrivati a usare un simile linguaggio? «Con l’entrata in vigore del Codice processuale penale svizzero nel 2011, che ha uniformato la procedura sul piano nazionale sostituendo i 26 codici cantonali, pure le contravvenzioni hanno dovuto conformarsi alle nuove disposizioni federali e alla prevista procedura ordinaria del decreto d’accusa».
Un linguaggio non proporzionato – E così i modelli di decreto hanno subito importanti modifiche formali. «Con l’introduzione di termini come “decreto di accusa”, il riferimento alla “proposta di condanna” e l’indicazione della pena sostitutiva in caso di mancato pagamento della multa. Misura, quest'ultima, che arriva come ultima ratio, non certo dopo 30 giorni. Ma il cittadino medio, per come sono attualmente impostate le lettere, potrebbe anche non capire».
Parole meno severe – Isolini ne approfitta per annunciare importanti novità. «Nei limiti concessi dal diritto federale, abbiamo ritenuto di rivedere i nostri modelli sottoponendo per avallo all’autorità di giudizio una nuova formulazione con una terminologia meno severa dal profilo linguistico. Sulla base delle nuove indicazioni della pretura competente, la nuova versione di decreto, in emissione proprio in questi giorni, contiene ancora inevitabilmente il termine decreto d’accusa, ma non più quello di condanna».
Il compromesso – Per quanto attiene l’indicazione della pena sostitutiva in caso di mancato pagamento della multa, ci sarà invece un compromesso. «Deve essere mantenuta. Ma sarà inserita nelle semplici avvertenze. Spiegando meglio che tale evenienza è soggetta a una nuova decisione successiva al termine di una regolare procedura esecutiva».
Sempre più gentili – Isolini conclude con un'altra buona notizia. «I nostri modelli di comunicazione sono sottoposti a costante aggiornamento. Potranno conoscere ulteriori modifiche grazie al lavoro condotto nell’ambito del “Servizio eccellente” introdotto dal Dipartimento delle Istituzioni per migliorare la comunicazione e la vicinanza con la cittadinanza».