Cerca e trova immobili
«I palestinesi ci odiano e vogliono solo la nostra morte»

LUGANO«I palestinesi ci odiano e vogliono solo la nostra morte»

11.10.23 - 06:30
Duro intervento di Elio Bollag, rappresentante della comunità israeliana a Lugano
Imago/Tipress
«I palestinesi ci odiano e vogliono solo la nostra morte»
Duro intervento di Elio Bollag, rappresentante della comunità israeliana a Lugano

LUGANO - Razzi che solcano il cielo, raid aerei e attacchi via terra sono la tragica realtà che sta insanguinando il confine tra Israele e Gaza. E subito l’orrore per quanto sta accadendo si è diffuso in tutto il mondo, generando le più svariate e incredibili reazioni.

E mentre infuriano gli scontri, oltre alle dichiarazioni di ferma condanna per l'attacco contro Israele provenienti da ogni parte del mondo, ecco che puntuali sono cominciate a spuntare, a partire dal web e dai social, anche voci a favore della Palestina. A tal proposito colpisce dover riportare come a Zurigo, città con un’attiva comunità ebraica, oltre allo sgomento per quanto accaduto, gli israeliani lamentino purtroppo un serpeggiante sentimento di ostilità e persino la comparsa, nella stazione cittadina, di slogan come “Palestina libera”.

L'analisi - A Lugano, intanto, per le strade, le persone sono accomunate dal sentimento di dolore per le immagini scioccanti che documentano minuto per minuto l’escalation di un conflitto che non si sa fin dove potrà condurre. E proprio in città, fino ai primi anni ottanta c’era una comunità ebraica molto attiva che «contava su un nucleo formato da una cinquantina di famiglie. Erano tutte molto osservanti e, certi nuclei, ortodossi - racconta Elio Bollag che in città incarna la comunità israelita - C’erano anche una quindicina di negozi israeliani, concentrati in corso Elvezia. Botteghe che rispettavano la chiusura del sabato e le altre indicazioni. Poi con il passare degli anni molti giovani, cresciuti, hanno cominciato ad andare via per i più svariati motivi e oggi siamo rimasti pochi in città». 

Sempre Elio Bollag è poi decisamente netto e categorico quando allarga lo sguardo indietro nella storia: «È impossibile anche solo provare a cercare una spiegazione a quanto sta accadendo. Ci odiano e vogliono solo la nostra morte. Noi ebrei celebriamo la vita, loro la distruggono. Non hanno una legge morale».

Le voci della città - E ieri mattina, passeggiando per le vie del centro, abbiamo registrato i sentimenti delle persone che, senza in alcun modo guardare alla fede religiosa, esprimono condanna e preoccupazione come si può ascoltare dal video allegato a questo articolo. «Avverto una tristezza infinita - dice una signora - Ho una cara amica in Israele che mi manda delle foto che sono orribili». Sconcertato anche un altro passante che sottolinea come sia una realtà «vicinissima a tutti noi anche se potrebbe apparire distante».

E c’è chi, sconvolta dalle immagini di distruzione, non può che sentirsi «fortunata di vivere qui. È durissima osservare tutte queste persone, anziani e bambini in primis, dove stare sotto le bombe», racconta una cittadina. «Assistiamo inoltre a una guerra dove i social e le tantissime fonti di informazione esistenti ci tengono costantemente aggiornati. Motivo in più per cui diventa decisivo saper gestire questo flusso di notizie con cautela e spirito di analisi», dice una giovane ragazza.

Un ultimo intervento accomuna altri due luganesi. «Sono condizioni di vero disagio che ci colpiscono con forza - dicono gli intervistati - E risulta difficile intravedere una soluzione a problemi così ampi. Forse anche perché c’è poca volontà».

 

Entra nel canale WhatsApp di Ticinonline.
NOTIZIE PIÙ LETTE