Il bilancio dell'anno scolastico ormai agli sgoccioli, Marina Carobbio Guscetti: «Non è stato un anno semplice»
BELLINZONA - Il conto alla rovescia per i 55mila allievi della scuola ticinese è ormai iniziato. E come da tradizione, a Palazzo Orsoline a Bellinzona si è svolta la Conferenza stampa a conclusione dell’anno scolastico 2023-24. Un anno definito dalla consigliera di Stato e direttrice del Dipartimento dell’educazione, della cultura e dello sport del Cantone Ticino, Marina Carobbio Guscetti, come «non semplice». La scuola - ha sottolineato martedì durante l’incontro - «ha il compito principale di insegnare, ma sempre più è costretta a rispondere ai fenomeni emergenti come «disagio giovanile, problemi di salute mentale e assenteismo scolastico». D’altro canto però le «risorse per far fronte a questo problema» sono le stesse.
Situazioni sempre più all’ordine del giorno: solamente una settimana fa alla Scuola cantonale di commercio di Bellinzona, il caso dell’adolescente che ha minacciato l’insegnante con una pistola finta ha destato grande preoccupazione. Un fatto che la dice lunga sulle «manifestazioni di disagio da parte delle e dei giovani» che stando a chi la scuola la vive e la fa tutti i giorni, sono sempre più numerose e frequenti.
Per questo, ha aggiunto, poter rispondere alle esigenze della società «il dipartimento sta continuando a lavorare su concetti chiave quali quelli di accoglienza, equità, inclusione e parità».
La direttrice del Decs ha poi posto l’accento sugli sforzi per prevenire comportamenti inadeguati in ambito scolastico, a seguito dei fatti avvenuti un anno fa alla scuola media di Lugano.
Comportamenti inadeguati - A fare il bilancio di tali misure, seduto accanto a lei, Giorgio Franchini, capo della Sezione amministrativa. «Complessivamente sono quindici le segnalazioni giunte alle sezioni di riferimento durante l’anno scolastico 2023-2024 (a fronte di un corpo docenti di 4'800 persone)», cinque nel 2023 e dieci nel 2024. «Sette di esse hanno portato a richiami, una a un ammonimento - ha indicato -. Il nuovo strumento sembra dunque avere un’utilità effettiva» che permette alle direzioni degli istituti di non sentirsi abbandonate. Le “Direttive sui comportamenti inadeguati nelle scuole cantonali” prevedono che il direttore o la direttrice che constata i comportamenti inadeguati, compili una segnalazione scritta che poi viene trasmessa ai servizi centrali del dipartimento. Dopodiché in base alla gravità dei fatti segnalati, si procede seguendo un’esatta procedura: quando una segnalazione è particolarmente grave, si effettua l’analisi della segnalazione e si richiede al Consiglio di Stato l’apertura di inchiesta disciplinare.
Agire con la prevenzione - A Franchini fa eco Emanuele Berger, direttore della Divisione della scuola e coordinatore del DECS, che sottolinea come nell’ultimo anno le direttive sono state affiancate da altre misure «per prevenire il manifestarsi di comportamenti inadeguati e favorire la gestione da parte degli istituti scolastici». Focalizzandosi in modo particolare al perfezionamento della procedura di selezione delle direttrici e dei direttori delle scuole cantonali, grazie al supporto di psicologi del lavoro e rafforzato un servizio di un accompagnamento specialistico a sostegno delle direttrici e dei direttori che si confrontano con casi di comportamenti inadeguati. Come pure a una formazione per il personale dirigente e docente ad esempio con un focus particolare sull’educazione all’affettività e alla sessualità e ricordando l’importanza di agire a livello preventivo.
Una scuola ticinese sempre più inclusiva - Tra le tante sfide colte dal Decs per l’anno scolastico 2023-2024, il superamento dei corsi A e B, nonché la volontà di favorire l'inclusione e l'accessibilità nella scuola. A riguardo è stato portato avanti il documento "Inclusione e accessibilità nel sistema scolastico ticinese" che offre una visione e una definizione aggiornate di sistema scolastico inclusivo e accessibile. «Il Ticino – ha indicato il capo della Sezione della pedagogia speciale, Mattia Mengoni – è già molto attento alle necessità di allievi e allieve con bisogni educativi particolari e, da anni, favorisce percorsi di integrazione e di inclusione. La sfida che gli attori scolastici sono oggi chiamati ad affrontare è di capitalizzare le esperienze accumulate negli anni rispetto ai diversi sostegni erogati e alla pedagogia specializzata». Grazie a una gestione coordinata dei sostegni, si punta a favorire una maggiore continuità e coerenza nella definizione dei bisogni di allievi e allievi, permettendo di ridurre le pratiche amministrative facilitando i flussi di richiesta e favorendo una migliore efficienza. Il progetto a settembre entrerà progressivamente nella fase di implementazione.
Investimento nella formazione professionale - Durante la conferenza stampa non è poi mancato il bilancio riguardo alla formazione professionale. Due giovani su tre nel post-obbligo si stanno formando nei venti Centri professionali distribuiti sul territorio cantonale per un totale di 12mila persone in formazione, ha ricordato Paolo Colombo, direttore della Divisione della formazione professionale in conferenza stampa. Colombo ha sottolineato poi come nell’anno scolastico 2023-2024 abbiano preso avvio il nuovo apprendistato di "sviluppatore/trice di business digitale AFC" e la formazione di “meccatronico/a degli impianti di trasporto a fune AFC”, quest’ultima prima possibile solo in Svizzera interna. E tra le tante sfide è stata colta quella della promozione della parità di genere.
«La scuola ticinese - ha ribadito alla fine dell'incontro la direttrice del Decs - è inclusiva ed equa. Stiamo facendo un grande investimento in tempi non facili».