La sindaca di San Vittore riceverà il Premio Dunna il prossimo 24 novembre. «È un balsamo per l'anima».
SAN VITTORE - La sindaca di San Vittore ed ex granconsigliera grigionese Nicoletta Noi-Togni riceverà il 24 novembre il Premio Dunna dalla sezione grigionese dell'Associazione svizzera delle Laureate. Un riconoscimento, si legge in un comunicato, per il suo impegno pluriennale per la politica, la cultura e la formazione.
«È un balsamo per l'anima.» Così descrive Nicoletta Noi-Togni il riconoscimento che riceverà questa domenica a Coira. «Dopo tutti questi anni, finalmente qualcuno si è accorto delle mie battaglie», ha detto l'84enne a Keystone-ATS.
Quasi 30 anni in Gran Consiglio - La prima risale al 1984, quando si è impegnata per far sì che la scuola per levatrici e infermiere al Frauenspital Fontana a Coira venisse riconosciuta dalla Croce rossa. Solo tre anni dopo venne eletta in Gran Consiglio per il partito socialista. Per un solo mandato. Nel 1997 successe poi l'impensabile. «Sono riuscita a risalire la china e tornare a occuparmi di uno dei grandi amori della mia vita: il Gran Consiglio», ha raccontato la politica mesolcinese. Con grande gioia rientrò a far parte del legislativo cantonale. Allora con lei c'erano solo quattro donne su un totale di 120 deputati. Dal 1997 al 2022 ha rappresentato il Circolo di Roveredo da indipendente. Il capitolo Gran Consiglio è durato in complessiva 29 anni.
Negli anni si è battuta per dare una maggiore visibilità alle donne, ad esempio in veste di cofondatrice del Frauenplenum Graubünden, presentando la prima lista femminile per le elezioni del Consiglio nazionale nel 1995 ed impegnandosi per la creazione di un Ufficio cantonale per le pari opportunità. «La giustizia mi è sempre stata a cuore», continua Noi-Togni. «E questo comprende anche la questione femminile. La diseguaglianza è un'ingiustizia».
La prima sindaca della Mesolcina - Nel 2017 è stata eletta sindaca di San Vittore. È stata la prima donna a ricoprire questa carica in tutta la Mesolcina. Tre i grandi temi, che l'hanno impegnata particolarmente. Ovvero la lotta per salvare l'ex campo d'aviazione di San Vittore dalle fabbriche, quella contro le società bucalettere ed infine durante l'inizio della pandemia la richiesta al Governo di adottare nel Moesano le stesse misure applicate in Ticino.
Noi-Togni è felice delle opere realizzate sul territorio comunale durante questi otto anni in carica. «Sono molto soddisfatta ad esempio della nuova scuola comunale», ha spiegato Noi-Togni. A poche settimane dall'addio alla politica non mancano i rimpianti. «Mi dispiace di non essere riuscita a unire maggiormente la popolazione. Avrei voluto più armonia, benevolenza e collaborazione», dichiara la sindaca uscente.
L'amore per la filosofia - Noi-Togni nutre anche una grande passione per la filosofia. All'età di 73 anni ha conseguito il Bachelor in storia della filosofia presso la Facoltà di Teologia di Lugano. Recentemente ha finito di scrivere la sua tesi di Master sulla filosofa ginevrina Jeanne Hersch. «Vorrei continuare a studiare. Mi interesserebbe soprattutto sapere di più su chi non ha una coscienza morale», ha spiegato Nicoletta Noi-Togni. Inoltre quando terminerà ufficialmente la sua carriera politica, vuole continuare a scrivere. «Scriverò tutto ciò che ritengo sia giusto scrivere. In futuro però in veste di opinionista critica della società, della politica e della giustizia».
La descrizione della sezione grigionese dell'Associazione svizzera delle Laureate si direbbe dunque azzeccata: «Nicoletta Noi-Togni è un esempio lampante di ciò che si può ottenere quando si uniscono impegno, coraggio e perseveranza». Caratteristiche, che ora le valgono il Premio Dunna, che viene consegnato ogni due anni alle donne che danno un contributo eccezionale in campo culturale, scientifico, sociale o politico.