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CANTONEOFIMA, sì al sussidio (ma al ribasso)

19.11.24 - 15:12
La decisione del Parlamento: stanziato un terzo di quanto richiesto dall'azienda.
CDS
OFIMA, sì al sussidio (ma al ribasso)
La decisione del Parlamento: stanziato un terzo di quanto richiesto dall'azienda.

BELLINZONA - Alla fine, con 57 voti a favore, il Parlamento ha approvato il rapporto di maggioranza, dando di fatto il via libera al sussidio richiesto dalle Officine idroelettriche della Maggia (OFIMA) per il restauro globale del proprio palazzo amministrativo a Locarno. Sussidio al quale ha diritto poiché lo stabile è un bene culturale di importanza cantonale. Però, come stabilito dalla commissione Gestione e finanze, la cifra stanziata è di 510’000 franchi, un terzo rispetto a quei 1,5 milioni richiesti da OFIMA.

Le polemiche - Nei mesi scorsi, la commissione aveva però invitato OFIMA a non farne richiesta, data la difficile situazione delle finanze cantonali e, di contro, la grandissima disponibilità degli azionisti dell’impresa (nel 2023 hanno raggiunto un utile netto di 5,3 miliardi di franchi).

La posizione dell’azienda - Di contro, l'azienda aveva però dichiarato di essere disposta a rinunciare solo in caso di rimozione dell'edificio in questione dall'elenco dei beni protetti. L'iscrizione comporterebbe infatti dei limiti allo sfruttamento dello stabile: una perdita economica significativa a detta dell'azienda.

Il rapporto - Molto dure le conclusioni del rapporto di Fabrizio Sirica (PS), sottoscritto dalla grande maggioranza dei commissari della Gestione e Finanze. «Non si può che osservare con rammarico che delle aziende, che nei decenni si sono arricchite sfruttando una risorsa fondamentale del territorio ticinese, non abbiano mostrato nella storia recente sensibilità né apertura al compromesso con le istituzioni cantonali».

«Un milione per chi è più fragile» - E ancora: «Ci felicitiamo nell’osservare che uno di questi milioni, anche se può sembrare solo una goccia nel fiume, con questa decisione resterà nelle casse del Cantone, a disposizione di attori più fragili economicamente, che ne hanno realmente bisogno».

Tre anni di lavori - La fase di cantiere, «per ragioni di urgenza d'intervento e di organizzazione logistica», è già in corso e si svilupperà sull’arco di circa tre anni. La spesa complessiva relativa agli interventi previsti dal progetto, sulla base del preventivo aggiornato al 28 maggio 2019, ammonta a 14'511'761 franchi. L'azienda si è trasferita temporaneamente in un'altra sede a Locarno.

Il programma - Il progetto, come riportato dal messaggio governativo, prevede la sostituzione dei serramenti con nuovi elementi dai profili in metallo particolarmente sottili, «più performanti dal punto di vista energetico, ma con caratteristiche analoghe agli originali». Le lastre in marmo di Lasa che rivestono i prospetti vengono riparate o, dove necessario, sostituite con nuove lastre dello stesso materiale, facendo riferimento alle medesime cave piemontesi ancora attive.

Gli interventi all’interno - Anche all'interno il progetto prevede interventi «mirati e rispettosi dell'originale, come la riparazione o sostituzione puntuale dei rivestimenti interni (pavimenti, rivestimenti di pareti, controsoffitti, ecc.), la nuova tinteggiatura e la sostituzione delle lampade con nuovi elementi simili agli originali. Tra gli altri lavori previsti dal progetto figurano anche il rinnovo dell’impianto elettrico e di quello sanitario, la realizzazione di compartimentazioni antincendio e una nuova via di fuga dal piano interrato e una nuova via di accesso adatta ai disabili.

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