L'avvocato delle vittime del maestro di Arbedo va all'attacco: «Per alcuni bimbi la scuola era un incubo»
LUGANO - "È assolutamente intollerabile che un bambino al mattino provi rabbia e nausea al solo pensiero di andare a scuola. E questo perché il suo maestro lo palpeggia". Maria Galliani, avvocato di alcune vittime del maestro di Arbedo-Castione, è un fiume in piena. E verso il 57enne alla sbarra per presunti atti sessuali su minori non usa mezzi termini. "L'imputato ha tradito la fiducia dei suoi allievi. E anche dei genitori che provano un profondo senso di colpa per non avere capito ciò che stavano vivendo i loro bambini".
Maniere violente - Galliani rappresenta anche il ragazzo, classe 1990, che era stato approcciato sessualmente dall'imputato durante una gita culturale a Verona. "Il mio assistito si fidava del suo ex maestro. Per lui era normale accompagnarlo in varie attività". Sui metodi bruschi dell'insegnante Galliani dice: "L'imputato ancora oggi pensa che certe sue maniere violente fossero giustificate".
Pugno duro - La pena per il maestro richiesta dal procuratore pubblico Nicola Respini è di un periodo di carcere di 3 anni e 9 mesi (di cui un anno già scontato). Galliani va all'attacco: "Per alcune vittime è stato necessario proseguire una terapia di sostegno anche dopo l'inchiesta. Va considerato anche questo nell'ambito del risarcimento alle vittime e ai famigliari".
Un dramma nascosto - L'avvocato delle vittime rievoca il dramma di alcuni bambini. "Uno dei miei assistiti ha dimostrato che per lui andare a scuola era diventato qualcosa che lo turbava. Un incubo. Voleva bene al suo maestro. Ma il suo atteggiamento sporco lo metteva a disagio. Alcuni bambini vivevano una quotidianità scolastica non normale, fatta di violenza fisica e verbale da parte di un docente che aveva perso il controllo di ciò che stava facendo. Stiamo parlando di un maestro che ogni tanto infilava le mani sotto l'elastico delle mutande ai bambini".
Sofferenza - L'imputato, dal canto suo, ha più volte cercato di minimizzare i fatti di fronte agli inquirenti. Galliani non ci sta. "Alcuni comportamenti dell'imputato sono indegni. Gli allievi hanno sofferto. In particolare uno, perché ha avuto il coraggio notevole di raccontare esattamente quello che gli era successo. Non è stato facile per lui. Anche perché il maestro lo faceva passare per bugiardo".