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CANTONEDelitto di Muralto: l’imputato si scusa «per l’incidente»

22.09.21 - 14:50
Si è concluso il processo per il delitto di Muralto. La sentenza sarà pronunciata venerdì 1. ottobre
Ti Press (archivio)
Delitto di Muralto: l’imputato si scusa «per l’incidente»
Si è concluso il processo per il delitto di Muralto. La sentenza sarà pronunciata venerdì 1. ottobre

LUGANO - «Il 9 aprile del 2019 è stato un giorno triste, per me, per la mia famiglia e per quella della vittima». Si è chiuso con le parole del 32enne accusato di assassinio il processo per il delitto di Muralto. L’imputato si è scusato: «Mi dispiace per questo incidente, purtroppo non posso tornare indietro».

Nelle prime ore del 9 aprile 2019, nella camera 501 dell’Hotel La Palma di Muralto è morta una cittadina britannica di 22 anni. Si trovava con il suo compagno, l’imputato. Quest’ultimo - è la tesi dell’accusa - le avrebbe fatto credere di essere una persona ricca e importante. Ma quel giorno la giovane avrebbe iniziato a capire che in verità non aveva un soldo.

Nella notte sarebbe dunque scoppiato un litigio, sfociato poi nella morte della donna. Il 32enne avrebbe perso il controllo nel momento in cui la vittima, scoprendo la verità, lo avrebbe respinto. Lui, temendo di perderla e vedendo così svanire una vita fatta di spese folli, l’avrebbe strangolata. «Qui conta quello che la vittima credeva del 32enne» ha ribadito, oggi, la procuratrice pubblica Petra Canonica Alexakis, rifacendosi alle testimonianze fornite da amici della donna. Testimonianze «genuine e affidabili» ha detto, replicando all’arringa difensiva, che le metteva in dubbio.

L’accusa ha quindi confermato anche oggi la tesi dell’assassinio, proponendo una pena detentiva di diciannove anni e sei mesi.

Un omicidio colposo - La difesa - rappresentata dagli avvocati Yasar Ravi e Luisa Polli - ritiene invece che la morte della giovane sia dovuta a un gioco erotico finito male. E che quindi l’imputato sia da condannare per omicidio colposo. Un reato per il quale avrebbe già pagato, in quanto in carcere dal 9 aprile del 2019.

La Corte, presieduta dal giudice Mauro Ermani, comunicherà la sua decisione venerdì 1. ottobre alle 14.30.

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