Un’interrogazione chiede al Consiglio di Stato di prendere posizione sul fenomeno, chiarendo le modalità di controllo applicate sugli istituti esteri operanti in Ticino
BELLINZONA - Intraprendere un viaggio di 800 km dal Ticino fino a Pomigliano d’Arco, nella periferia di Napoli, per conseguire la maturità liceale. Costo complessivo: circa 7’500 franchi. Il fenomeno - portato alla luce al termine dello scorso anno scolastico da Tio.ch/20minuti - aveva immediatamente creato un certo scalpore, soprattutto per le modalità d’esame che permettono agli studenti (una ventina gli iscritti durante lo scorso anno) di ottenere un risultato garantito senza alcuna difficoltà.
Risposte sottobanco, fornite dagli stessi professori durante le prove, con tanto di raccomandazione a non copiare tutto per non ottenere risultati «troppo positivi». Un malandazzo rilevato anche dal Ministero dell'istruzione italiano, che nel 2016 aveva già sanzionato l’istituto campano che ha promosso i giovani ticinesi per alcune gravi irregolarità in sede d’esame.
Sulla vicenda sarà ora chiamato ad esprimersi ufficialmente anche il Consiglio di Stato ticinese, sollecitato da un’interrogazione parlamentare - sottoscritta dai deputati democentristi Tiziano Galeazzi (primo firmatario), Sergio Morisoli, Lara Filippini, Paolo Pamini, Cleto Ferrari e dal leghista Massimiliano Robbiani - che chiede all’Esecutivo cantonale di prendere una chiara posizione in merito alla pratica «allarmante» di ottenere diplomi attraverso questi canali “alternativi”. In particolare nei casi in cui lo studente abbia già collezionato alcuni fallimenti al termine del suo percorso di studio presso gli istituti cantonali.
Al Governo viene inoltre chiesto di illustrare i controlli effettuati in materia di istruzione e conformità sugli istituti privati esteri operanti in Ticino, così come di quantificare il numero di studenti - crescente, secondo quanto dichiarato dalla direttrice dell’istituto italiano G.Papi di Pomigliano d’Arco - che ha fatto ricorso a questo sistema negli ultimi 5 anni per ottenere la maturità.
«La preparazione formativa e scolastica di questi studenti viene reputata di livello paragonabile rispetto a coloro che conseguono il diploma in Ticino?», chiedono i deputati, ponendo infine la lente anche sulle responsabilità del DECS e in particolare sul riconoscimento dei titoli di studio in questione all’interno delle scuole superiori post maturità ticinesi.
Le domande al Consiglio di Stato
A) Il DECS è a conoscenza di istituti privati sul nostro territorio che inviano studenti all'estero per affrontare gli esami di maturità? Se cosi fosse, sono poi riconosciuti questi diplomi nelle nostre scuole superiori post maturità?
B) Dalla responsabile dell’istituto di Napoli sotto accusa si menziona di “studenti ticinesi” che vengono reclutati da un istituto privato a Lugano per poi recarsi a Pomigliano solo il giorno dell’esame” (Tio del 26 giugno 2018). Ha potuto il DECS chiarire tale fattispecie e di che istituto si tratta?
C) Quanti sono di regola gli studenti che in Ticino ottengono ogni anno la maturità da istituti privati italiani con la metodologia sopra descritta? (ultimi 5 anni)
D) Come reputa il Governo questo genere di ottenimento dei diplomi di maturità? Specie dopo aver conseguito gli studi fino agli esami in Ticino e non avendoli quindi superati, o aver collezionato ripetuti “fallimenti” presso i licei cantonali, e ripiegando quindi altrove per poter ottenere un diploma?
E) Che genere di controlli applica il Governo (istruzione, conformità e vigilanza) sugli istituti privati esteri ubicati sul nostro territorio?
F) La preparazione formativa e scolastica di questi studenti viene reputata di livello paragonabile rispetto a coloro che conseguono il diploma in Ticino? Se no, quali problemi si riscontrano maggiormente?
G) Come valuta il DECS questo fenomeno e in generale il problema degli istituti scolastici italiani sul nostro territorio con riferimento alla generale reputazione formativa e di istruzione del nostro Cantone?