La vigilanza sull’operato degli istituti privati non parificati non riguarda il DECS. Lo spiega il Governo rispondendo ad un’interrogazione di Tiziano Galeazzi
BELLINZONA - Gli istituti scolastici privati italiani presenti sul territorio cantonale «non sono mai stati un problema» e valutare i titoli conseguiti attraverso la loro frequentazione è compito delle famiglie degli studenti. Può essere riassunta così la posizione del Consiglio di Stato in merito alla vicenda delle cosiddette maturità “light”, sollevata da Tio.ch/20minuti negli scorsi mesi.
Rispondendo all’interrogazione di Tiziano Galeazzi, l’Esecutivo ha precisato che «trattandosi di istituti privati non parificati», la vigilanza sull’insegnamento non compete al DECS, che si limita a raccogliere le cifre relative al numero di allievi e diplomi conseguiti. Eventuali pratiche scorrette, viene spiegato nella risposta, sono sicuramente «deplorate» dal Governo ma competono alle autorità italiane.