I sei granconsiglieri dei Verdi hanno presentato un'interrogazione sull'esposizione della cittadinanza all'inquinamento elettromagnetico
BELLINZONA - «Occorre verificare seriamente i rischi di un’esposizione della cittadinanza a livelli di inquinamento elettromagnetico finora mai raggiunti». È quanto chiedono i Verdi del Ticino al Consiglio di Stato attraverso un'interrogazione che ha come tema centrale la tecnologia 5G.
Lo scorso febbraio - ricordiamo - la Commissione federale delle comunicazioni (ComCom) ha attribuito le nuove frequenze per la telefonia mobile in vista dell’introduzione della tecnologia 5G. E questo nonostante l’ufficio federale dell’ambiente (UFAM) non avesse ancora i risultati delle studio commissionato sugli effetti delle radiofrequenze sulla salute.
Da allora, rileva il Gruppo dei Verdi in Gran Consiglio, gli operatori che si sono aggiudicati le frequenze pubblicizzano «con insistenza» questa nuova tecnologia e «c’è da aspettarsi un aumento delle domande di costruzione per la posa di nuove antenne».
Il partito teme quindi degli effetti negativi che le radiofrequenze potrebbero avere sulla salute (tumori, aumento delle persone elettrosensibili e eventuali altre patologie per ora non ancora note in relazione alle radiazioni elettromagnetiche), soprattutto sulle fasce più deboli della popolazione (bambini e anziani) e che gli studi attuali non sono ancora in grado di escludere. Per questo ha deciso di sottoporre le seguenti domande al Governo: