Un'interpellanza di Andrea Genola chiede lumi all'Esecutivo del piccolo comune in merito alla situazione finanziaria
ASTANO - La spinosa questione del moltiplicatore d’imposta di Astano, più volte bocciato con il preventivo del piccolo comune malcantonese, continua a far discutere. A scrivere l’ultima pagina (per ora) della vicenda è Andrea Genola, che ha presentato oggi un’interpellanza all’esecutivo astanese.
«Perché non si presentano statistiche e tabelle comparative a sostegno del 110% ma solo suggestioni?», chiede Genola, invitando inoltre il Municipio - che ha sottolineato la necessità di «dimostrare il proprio senso di responsabilità» - a chiarire «quali siano le responsabilità che vengono contestate alla cittadinanza» in riferimento all’attuale situazione finanziaria. Una situazione - prosegue, ricordando il contenuto del messaggio municipale n. 5-2019 - determinata da motivi «strutturali».
L'ipotesi della fusione - L’interpellanza tocca anche il tema di un’eventuale fusione, che secondo il Municipio - scrive Genola - sarebbe «la soluzione di tutti i mali» di Astano. Fusione che costituisce sì «una perdita di autonomia» ma che ad oggi è «l’unica strada percorribile», rileva l’interpellante che ricorda l’esclusione - per non aver «manifestato interesse in tempo utile» nel processo di aggregazione del neo comune di Tresa.
Alla luce di quanto esposto, e sottolineando che il Consiglio di Stato «ha la facoltà di imporre fusioni coatte», Genola chiede inoltre all’Esecutivo di indicare «quali passi ha intrapreso in tal senso» invece di «affamare i suoi cittadini con un moltiplicatore al 110%».
Le domande dell'interpellanza