CANTONENiente soldi dalla BNS: «Quali sono le conseguenze?»

BELLINZONA - Che impatto avrà, per i Comuni e i cittadini in difficoltà, il mancato contributo della Banca Nazionale Svizzera? È questo, in breve, il quesito posto al Consiglio di Stato, tramite interpellanza, dalle granconsigliere Tamara Merlo e Maura Mossi Nembrini (Più Donne).

Il Ticino, lo ricordiamo, aveva contabilizzato a preventivo un contributo pari a 137 milioni di franchi da parte della BNS, ma la banca, che nel 2022 ha registrato perdite per 132 miliardi, ha annunciato che non avrebbe distribuito alcun contribuito né alla Confederazione né ai Cantoni.

Entro il 2025, secondo la votazione popolare del maggio 2022, il Cantone dovrebbe però raggiungere l'obiettivo del pareggio del conto economico, ricordano Merlo e Mossi Nembrini. Si prospetta quindi «una manovra di rientro per oltre 200 milioni di franchi: i 137 milioni della Banca nazionale più il disavanzo di 79,5 milioni già messo a preventivo». 

Qui di seguito tutte le domande poste nell'interpellanza: 

1. Tale obiettivo, cioè il pareggio del conto economico entro il 2025, è ritenuto ancora realistico?

2. In un momento di crisi come quello attuale, quale strategia pensa di attuare il nostro Governo cantonale per sostenere l’economia locale?

3. In riferimento al pareggio del conto economico e a quanto scritto nell'opuscolo informativo per la votazione cantonale: La perequazione cantonale è garantita? Non ci saranno maggiori spese ‘mascherate’ per appioppare ai Comuni i compiti che il Cantone decide di non assumersi?

4. Per quanto riguarda le misure di contenimento della spesa (personale, beni e servizi, spese di trasferimento), il Governo può esplicitare in modo chiaro con esempi concreti come intende procedere?

5. In relazione al Decreto legislativo votato dal popolo non verrà ridotto nessun sussidio?

6. Dopo l’annuncio della Banca Nazionale, la Commissione Gestione e finanze ha chiesto un incontro con il Governo proprio su questo tema. Quali sono gli esiti di tale incontro?