Un'interrogazione interpartitica critica il sostegno dell'azienda del municipale Massimo Cerutti a un evento di Roberto Vannacci.
La replica del diretto interessato: «È una bufala. Mi sono dissociato»
MENDRISIO - Roberto Vannacci, controverso politico italiano, si recherà a Zurigo, il prossimo 9 aprile, per tenere una conferenza sul suo libro "Il Mondo al Contrario". E fin qui niente di strano. A far storcere il naso a qualcuno è però la sponsorizzazione dell'evento da parte dell'azienda del municipale di Mendrisio Massimo Cerutti.
Un'interrogazione interpartitica, inoltrata oggi all'Esecutivo della città del Mendrisiotto, chiede spiegazioni in merito. «Roberto Vannacci propone una visione del mondo oscurantista, revisionista, fascista, omofoba, maschilista, misogina negazionista e profondamente irrispettosa delle diversità», si legge nel testo del documento firmato da Jacopo Scacchi (primo firmatario) per l’AlternativA –Verdi e Sinistra, Beatrice Engeler per il Partito Liberale Radicale e i Giovani Liberali Radicali, Gregorio Aostalli per il Centro - Verdi liberali e Paolo Hägler per Avanti con Ticino&Lavoro.
Secondo i firmatari le visioni politiche e normative della Città di Mendrisio, contenute nel documento "Strategie Mendrisio 2035: Mendrisio e i suoi quartieri. Come immaginiamo la nostra Città tra 15 anni: visioni, strategie, progetti", stridono altamente con la visione del mondo di Vannacci.
E ancora: «Che un Municipale della Città di Mendrisio, che si impegna sul suo onore a rispettare le nostre Costituzioni federale e cantonale, sostenga un evento che promuove un personaggio in aperto contrasto con i valori fondanti della nostra democrazia è non solo inopportuno, ma anche profondamente scandaloso»
«Mi sono dissociato» - Contattato da La Regione, Cerutti spiega però d’essersi dissociato una volta vista la locandina (e approfondita la conoscenza del politico italiano), poiché non voleva che il suo nome fosse associato a quello di Vannacci. Sulla locandina ufficiale, aggiunge il municipale, non compare più il logo della ditta. La vecchia bozza, invece, continua a circolare sui social, veicolata dallo stesso europarlamentare. Per Cerutti, la questione «è tutta una bufala».