Paolo Muschietti, candidato sulla lista no. 6 Avanti & Ticino Lavoro per il Consiglio di Stato e Gran Consiglio
Siamo giunti al momento di esprimere il nostro voto per il rinnovo dei poteri Cantonali. Ma che Ticino vogliamo? Da parte mia vorrei un Cantone dove la politica ed i partiti siano pronti a dialogare in modo franco e schietto. Buttiamo giù gli steccati di partito, perché dietro ci sono solo le pecore e le capre. Dovrebbe essere un quadriennio dove potersi esprimere in modo chiaro per trovare quelle soluzioni atte a migliorare la qualità della vita di tutti i ticinesi.
Ecco l'importanza di parlare con chi opera a livello partitico cantonale, confrontarsi in modo tale da trovare soluzioni positive. Dobbiamo sederci ad un tavolo esprimerci e creare quei presupposti atti portare avanti idee discusse e condivise, che sfociano in riforme quali il costo della cassa malattia, che pesa tantissimo sulle famiglie, e assieme affrontare il problema del cambiamento climatico, per trovare soluzioni atte a combattere la siccità che da anni imperversa sul nostro Cantone.
Fare politica oggi è significativo dialogare con tutti, trovare soluzioni condivise, per scodellare tutte quelle riforme atte a garantire un Ticino libero, fiero e progressista.
Quello che propone Avanti con Ticino e Lavoro, è dialogare senza pregiudizi, e assieme creare i presupposti concertati atti a dare respiro ad una popolazione oggi in gran parte sotto stress. Siamo appena usciti dalla crisi bancaria del Credito Svizzero, perché la politica non ha saputo intervenire in modo chiaro e trasparente e dire basta ai vertici dell'istituto dominati da squali dalla gola profonda, che hanno agito in modo speculativo e nocivo alla conduzione della seconda banca Svizzera. La politica è trasparenza e serietà, è dire basta a chi vuole solo il profitto, calpestando regole che portano alla disfatta della nostra economia, per il bene di pochi.
Ticinesi, andiamo Avanti e sosteniamo chi vuole fare politica con il coinvolgimento di tutte le forze che operano in Ticino. Il prossimo quadriennio deve basarsi sul sorriso, sulla fierezza di chi siederà nelle nostre istituzioni, e assieme trovare quella concertazione atta a risolvere i problemi dei Ticinesi. Questo è il nuovo Ticino che vogliamo, aperto e privo di steccati inutili.