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NEW YORK - Un seguace di Al Qaida ha detto all'intelligence canadese che un terrorista del gruppo di Osama bin Laden sarebbe responsabile di aver fatto cadere un aereo dell'American Airlines, precipitato nel novembre 2001 in circostanze mai completamente chiarite nel Queens, alla periferia di New York.
Secondo quanto racconta il quotidiano canadese National Post, il Security Intelligence Service, l'antiterrorismo di Ottawa, avrebbe appreso da un detenuto di Al Qaida che l'episodio del 2001 non sarebbe un incidente, ma un attentato messo a segno da Abderraouf Jdey, un cittadino canadese di Montreal conosciuto anche come "Farouk il Tunisino". La fonte delle informazioni è un altro presunto seguace canadese del gruppo di bin Laden, il ventiduenne Mohammed Mansour Jabarah, catturato mentre progettava un attentato nel sudest asiatico.
Jdey è ricercato da un paio di anni dall'Fbi, secondo la quale l'uomo si è addestrato in Afghanistan in passato insieme ad alcuni degli autori dell'attacco all'America dell'11 settembre 2001 e potrebbe aver fatto parte di una cellula che doveva eseguire una seconda ondata di attentati.
Ma l'idea che la tragedia del volo dell'American Airlines sia il frutto di un attentato si scontra con tutti gli elementi fino a ora raccolti dagli investigatori. L'aereo cadde poco dopo il decollo dall'aeroporto Kennedy e il disastro, che provocò 265 vittime, fu un ulteriore colpo per una New York già colpita dall'attacco al World Trade Center e da una serie di casi di contagio per spore di antrace spedite via lettera.
La Ntsb, l'agenzia federale che indaga sul disastro, ha ribadito di non aver fino ad ora trovato alcun indizio che faccia pensare a qualcosa di diverso da un incidente per spiegare la tragedia del 12 novembre 2001. L'inchiesta ha puntato decisamente sulla teoria che a cedere sia stato il timone verticale di coda, forse sollecitato in modo eccessivo da uno dei piloti per reagire a una turbolenza inattesa.
