Almeno venticinque morti e oltre seicento malati: il coronavirus si sta diffondendo rapidamente. Tutto quello che c’è da sapere
ZURIGO - In Cina le vittime del coronavirus sono salite a venticinque. E le persone contagiate sono già 616, mentre altre 662 sono sotto osservazione. Il nuovo agente patogeno si sta diffondendo rapidamente, tanto che l’Organizzazione mondiale della sanità (Oms) ha convocato una riunione di crisi (ma per ora ha deciso di non dichiarare l'emergenza).
Secondo i ricercatori inglesi, le persone infette sarebbero comunque molte di più. E hanno avanzato l’ipotesi di 1’700 casi. Infezioni da coronavirus sono nel frattempo state registrate anche al di fuori della Cina: in Thailandia, Stati Uniti, Taiwan, Corea del Sud e Giappone.
E scattano i primi divieti: il Governo britannico ha invitato i suoi cittadini a evitare tutti i viaggi non necessari a Wuhan. Pechino e Macao hanno annullato i festeggiamenti per il capodanno cinese. E a Wuhan è stata fermata l’intera rete di trasporti pubblici. Ma facciamo il punto della situazione.
Cosa si sa dell’origine dell’agente patogeno.
Le prime infezioni sono associate a un mercato ittico nella metropoli cinese di Wuhan. Secondo gli esperti dell’Oms, il virus si diffonde da animale a persona. Ma anche da persona a persona.
Di che virus si tratta.
Allo stato attuale l’Oms parla di un nuovo coronavirus (2019nCo). Si tratta di un tipo di virus che in genere sta alla base di malattie innocue come il raffreddore. Ma può causare anche più gravi malattie delle vie respiratorie, come la Mers (Middle East Respiratory Syndrome) e la Sars (Severe Acute Respiratory Syndrome). Di quest’ultima si era parlato molto nei primi anni Duemila, quando in tutto il mondo l’avevano contratta 8’000 persone, di cui 800 ne erano morte.
I sintomi.
Il virus causa una polmonite. Secondo i rapporti, i malati presentano tosse, febbre e difficoltà respiratorie. Si ritiene che possano trascorrere fino a quattordici giorni tra il contagio e l’insorgenza della malattia. I farmaci antivirali alleviano i sintomi.
Quanto è grande il rischio di contrarre la malattia in Svizzera.
Per gli esperti allo stato attuale il rischio è molto basso. Il ministro della sanità Alain Berset, che ha parlato martedì a margine del WEF a Davos, ha affermato che la Confederazione sta seguendo la situazione. E ci sarebbe una procedura pronta. «Siamo ben preparati».