La tendenza rilevata in un'analisi svolta dalla BBC analizzando i decenni tra il 1980 e il 2019.
Nel 2021 le "ustioni" climatiche non sono mancate. Il mese di luglio è infatti stato il più caldo mai registrato sul nostro pianeta.
LONDRA - Le giornate dell'anno calde sono sempre più calde. Ed è, checchè se ne voglia, un dato di fatto, comprovato da decenni di statistiche e rilevamenti. Questo non vuol dire che un secolo fa le colonnine dei termometri non fossero in grado di toccare ogni tanto vette anomale. Significa piuttosto che su quelle vette ci si "arrampica" oggi con una frequenza assai maggiore rispetto al passato.
In altre parole, negli ultimi decenni quei picchi non sono più anomali come invece dovrebbero essere. A dimostrarlo ci sono ora anche i risultati di una nuova analisi effettuata dalla BBC, che ha steso il proprio "metro" tra termometri e calendari. E ha così scoperto che il numero di giornate roventi dell'anno - quelle che in cui si è registrata una temperatura superiore ai 50 gradi centigradi - sono praticamente raddoppiate nell'ultimo decennio rispetto alla media registrata a partire dagli anni ottanta.
Nel dettaglio, se tra il 1980 e il 2009 si contavano in media 14 giorni all'anno in cui le massime si spingevano oltre la soglia dei 50 gradi, tra il 2010 e il 2019 questa cifra è salita repentinamente a quota 26 giorni. E in questo stesso intervallo di tempo, si sono conteggiate in media pure due settimane in più ogni dodici mesi con massime superiori ai 45 gradi. E parlando di tendenze, la BBC indica che nell'ultimo decennio anche l'incremento medio dei valori di temperatura massima è cresciuto di mezzo grado centigrado rispetto al trentennio precedente (1980-2009), ma con valori poco omogenei fra le varie parti del pianeta. Nell'Europa dell'est ad esempio l'aumento è stato di un grado. Nelle zone artiche di quasi due.
Primati che scottano
L'impronta del caldo ha lasciato diverse "ustioni" sul 2021. Lo scorso mese di luglio ad esempio è stato il mese più caldo mai registrato sul pianeta Terra, stando ai dati pubblicati dalla National Oceanic and Atmospheric Administration. Ma anche i mesi di giugno e di agosto hanno fatto sentire il proprio respiro bollente. Gli ultimi giorni di giugno era stato il turno del Canada, che per tre giorni consecutivi ha bruciato il proprio primato di sempre, toccando il picco di 49.6 gradi. Ed è stata la prima volta in oltre 80 anni che nel Paese nordamericano non venivano superati i 45 gradi. Ad agosto era quindi toccato alla Sicilia, che si è "guadagnata" il record europeo con i 48.8° registrati in quel di Siracusa.