L'ira cinese: «Stati Uniti? Disgregatori e distruttori di pace e stabilità»
Oggi, attorno a Taiwan hanno avuto luogo altre esercitazioni militari cinesi
PECHINO - Ieri a Taiwan è arrivata una delegazione del Congresso statunitense, a meno di due settimane dalla visita della presidente della Camera dei rappresentanti statunitense Nancy Pelosi, che ha provocato la dura risposta di Pechino.
La visita a Taipei è stata guidata dal senatore Ed Markey, presidente del gruppo per l'Asia-Pacifico della commissione esteri del Senato Usa.
Un viaggio che però non è affatto piaciuto a Pechino, che ha risposto in modo deciso: «La visita a Taiwan della delegazione del Congresso degli Usa viola in modo flagrante il principio della 'Unica Cina' e i tre comunicati congiunti sino-americani, nonché la sovranità e l'integrità territoriale della Cina, inviando un segnale sbagliato alle forze separatiste dell'indipendenza di Taiwan ed esponendo del tutto il vero volto degli Stati Uniti come disgregatori e distruttori di pace e stabilità nello Stretto di Taiwan».
Lo ha dichiarato il portavoce del ministero della difesa cinese Wu Qian, per il quale Taiwan è «della Cina e non è consentita alcuna interferenza straniera».
«Tentativi destinati a fallire»
«Avvertiamo gli Stati Uniti e le autorità del Partito democratico progressista (al potere a Taipei) che usare Taiwan per controllare la Cina» è un tentativo «destinato al fallimento», così come il tentativo di «affidarsi agli Stati Uniti per cercare l'indipendenza è destinato a fallire», ha aggiunto poi Wu.
Ogni tentativo o atto che «va contro la tendenza della storia, va contro la volontà dell'intero popolo cinese e ostacola il processo di riunificazione della Cina e finirà inevitabilmente con un fallimento». Le forze armate cinesi, ha concluso il portavoce del ministero della Difesa cinese, hanno «continuato ad addestrarsi e a prepararsi alla guerra, a difendere con determinazione la sovranità nazionale e l'integrità territoriale e a distruggere con forza qualsiasi forma di separatismo di indipendenza di Taiwan e di tentativi di interferenza straniera».
La Cina adotterà «misure ferme e potenti per salvaguardare la sovranità nazionale e l'integrità territoriale» in risposta alla missione a Taipei della delegazione del Congresso degli Usa, a dodici giorni da quella fatta dalla presidente della Camera dei rappresentanti statunitense Nancy Pelosi. È quanto ha invece commentato il portavoce del ministero degli esteri Wang Wenbin, per il quale «alcuni politici negli Usa sono all'unisono con le forze separatiste dell'indipendenza di Taiwan, cercando di sfidare il principio della 'Unica Cina', ma sono destinati al fallimento».
Nuove esercitazioni militari
Nel frattempo, la Cina ha reso noto di aver condotto nuove esercitazioni militari intorno a Taiwan.
«Il 15 agosto, il Teatro orientale dell'Esercito popolare di liberazione cinese (ossia le forze armate di Pechino) ha organizzato una pattuglia multiservizio congiunta di prontezza al combattimento ed esercitazioni di combattimento nel mare e nello spazio aereo intorno a Taiwan», ha dichiarato l'esercito cinese in un comunicato.
Pechino ha definito le esercitazioni un «deterrente» contro Washington e Taipei alla luce della visita sull'isola della delegazione del Congresso americano.