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REGNO UNITO / RUSSIA

È morto Oleg Gordievsky, l'ex ufficiale del Kgb che fuggì a Londra

L'ex colonnello aveva 86 anni
AFP
Fonte ats
È morto Oleg Gordievsky, l'ex ufficiale del Kgb che fuggì a Londra
L'ex colonnello aveva 86 anni

LONDRA - È morto a 86 anni Oleg Gordievsky, ex colonnello del Kgb sovietico messosi al servizio dell'MI6 britannico all'epoca della Guerra Fredda e resosi infine protagonista di una clamorosa fuga nel Regno Unito nel 1985. La notizia, annunciata ieri da fonti dell'intelligence di Sua Maestà, è rilanciata oggi da vari media dell'isola.

Gordievsky è spirato nel Surrey, a sud-ovest di Londra, dove viveva in una casa protetta, tutelato da misure di sicurezza rafforzate dopo il recente tentativo di avvelenamento chimico di un altro agente doppio di Mosca transfuga nel Regno, l'ex ufficiale dei servizi segreti militari del Gru Serghei Skripal, e di sua figlia, attribuito nel 2018 dalle autorità britanniche ai russi. Le cause del decesso sono state accertate alla presenza di agenti dell'antiterrorismo, ma non sono considerate sospette, hanno precisato fonti investigative.

Considerato a suo tempo una delle fonti d'informazioni segrete più preziose per l'MI6, Gordievsky collaborò con Londra a partire da metà anni '70, salvo finire nel mirino dei sospetti del Kgb nel 1985, essere richiamato a Mosca quando era capo missione nel Regno Unito e sottoposto a pesanti interrogatori, e infine essere "esfiltrato" dagli 007 britannici pochi mesi più tardi prima d'una possibile incriminazione, in base a un piano concordato nei dettagli alla vigilia del rimpatrio.

Parte del suo operato venne rese nota dopo la fuga, quando Gordievsky divenne una figura pubblica: autore di saggi storici sul Kgb scritti a quattro mani con l'accademico Christopher Andrew, consulente del Regno e interlocutore di presidenti americani come Ronald Reagan.

Nel 2007 si vide appuntare dalla regina Elisabetta II la decorazione dell'Ordine di San Michele e San Giorgio per i servigi resi allo Stato britannico. E nello stesso anno denunciò un presunto tentativo di avvelenamento ai suoi danni da parte russa, come vendetta a scoppio ritardato per il tradimento di epoca sovietica, ma tale sospetto non venne mai avallato ufficialmente dal controspionaggio di Londra.

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