Il mezzo è stato localizzato nella Manica. I corpi non sono stati ancora individuati
LONDRA - L'esperienza di un 'cacciatore' di relitti marini, David Mearns, ha permesso ieri il rapidissimo ritrovamento, dopo poche ore dall'inizio delle ricerche, della posizione in fondo al mare nella Manica, di un piccolo velivolo inabissatosi il 21 gennaio scorso con a bordo il calciatore italo-argentino Emiliano Sala ed il pilota, David Ibbotson.
L'aereo, un Piper Malibu, era partito da Nantes ed era diretto a Cardiff, dove l'attaccante avrebbe dovuto giocare nella Premier League, dopo essere stato ceduto per 17 milioni di euro.
Si trattava di un breve trasferimento realizzato fra l'altro in condizioni meteorologiche normali, ma improvvisamente, nella notte, la torre di controllo di Jersey, che seguiva il volo, ha segnalato che il Piper era scomparso dai radar, una ventina di chilometri a nord dell'isola di Guernesey.
Subito cominciate, le ricerche delle autorità britanniche sono proseguite per tre giorni, ma poi sono state sospese per decisione della capitaneria di porto dell'isola, secondo cui «dopo aver perlustrato con unità marine e con aerei una superficie di 1.700 miglia nautiche senza trovare nulla, si sono esaurite le speranze che vi possano essere superstiti».
Intanto, dall'Argentina, veniva diffusa l'ultima comunicazione inviata da Sala alla famiglia quando sembrava che le cose si stessero mettendo male: «Ragazzi, sono in aereo, sembra che stia per cadere a pezzi... se fra un'ora e mezzo non ci saranno mie notizie, non so neppure se manderanno qualcuno a cercarmi, perché non mi ritroveranno, ma voi lo saprete. Papà, ho una paura...».
Senza più sostegno da parte dei governi britannico e francese, la famiglia del calciatore non si è persa d'animo e, grazie anche all'aiuto di calciatori britannici e di amici, è riuscita a raccogliere 420.000 euro, che hanno permesso di stipulare un contratto con Mearns, conosciuto per aver localizzato decine di relitti in fondo ai mari del pianeta.
Operando ieri su una superficie marina di quattro miglia nautiche, le più probabili come centro dell'incidente, Mearns, da bordo della nave FPV Morven, ed in coordinamento con una unità della Marina britannica, ha annunciato ufficialmente nel giro di quattro ore la localizzazione dell'aereo.
Dopo il ritrovamento le operazioni sono subito passate alla nave 'Geo Ocean III' che dispone di un minisommergibile con cui cercherà di raggiungere i resti del Piper.