A febbraio di quest'anno nel Paese nordafricano vivevano più di 706'000 persone che avevano migrato o stavano migrando
DERNA - Circa il 10% delle persone morte nelle inondazioni che hanno investito l'est della Libia non erano del posto. Lo ha reso noto l'Organizzazione internazionale per le migrazioni (Oim), scrive la Bbc.
Secondo i dati dell'Oim a febbraio di quest'anno nel Paese nordafricano vivevano più di 706'000 persone che avevano migrato o stavano migrando. Alcuni vivono e lavorano in Libia a lungo termine, mentre altri la usano come punto di transito nel tentativo di raggiungere l'Europa.
Secondo l'Oim, 400 di queste persone sono morti nelle inondazioni, anche se che questo bilancio potrebbe aumentare a mano a mano che vengono recuperati i corpi. L'Oim e l'Organizzazione Mondiale della Sanità hanno confermato un bilancio delle vittime pari a 3'900.
Tuttavia, i funzionari che utilizzano metodologie diverse hanno fornito statistiche molto diverse: ad esempio, il sindaco della città di Derna ha stimato che siano morte più di 20'000 persone. Derna è stata, di gran lunga, la città più colpita dalle inondazioni. Due dighe sono crollate a causa delle forti piogge e parti della città sono state completamente sommerse dall'acqua. Circa 10'000 migranti vivevano nella città portuale prima dell'alluvione, e l'Oim «prevede che il bilancio delle vittime dei migranti possa essere particolarmente alto, considerando che erano insediati in zone molto basse», ha detto il direttore delle emergenze dell'Organizzazione, Federico Soda.