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NORVEGIAUna sedia rimasta vuota

10.12.23 - 14:42
L'attivista iraniana Narges Mohammadi premiata con il Nobel per la Pace non ha potuto essere presente alla cerimonia.
AFP
Fonte ATS ANS
Una sedia rimasta vuota
L'attivista iraniana Narges Mohammadi premiata con il Nobel per la Pace non ha potuto essere presente alla cerimonia.

OSLO - Nel municipio a Oslo la cerimonia per la consegna del Nobel per la Pace è iniziata ma una sedia sul palco rimane vuota: l'attivista iraniana premiata Narges Mohammadi è in carcere in Iran.

I figli gemelli, Kiana e Ali di 17 anni, sono presenti e saranno loro a ritirare il premio e leggeranno il discorso di ringraziamento scritto dalla madre.

Narges: «Regime religioso tirannico e misogino»

Dalla prigione di Evin, a Teheran, Narges Mohammadi ha condannato in un messaggio il «regime religioso tirannico e misogino» dell'Iran. Strenua oppositrice dell'obbligo di indossare l'hijab per le donne e della pena di morte nel Paese, Mohammadi è detenuta dal 2021 e non può quindi ricevere di persona il prestigioso premio.

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COMMENTI
 

Nikko 11 mesi fa su tio
Narges Mohammadi è un’eroica rappresentante, simbolo delle donne iraniane che vogliono difendere i loro diritti dalla barbarie del regime fondamentalista. Quest’anno il Nobel per la pace va ad una personalità veramente degna di questo riconoscimento mondiale.

Arcadia7494 11 mesi fa su tio
La signora Mohammadi è una donna coraggiosa e di grande statura morale. Non va solo premiata, ma se possibile aiutata. Queste sono le persone che con i loro sacrifici possono cambiare le cose per le generazioni future. Mi viene da pensare che differenza abissale con quegli individui che invece, quando succede qualcosa nel mondo, la prima ed unica preoccupazione è che non aumentino i prezzi...

centauro 11 mesi fa su tio
Regime di cavernicoli.

Peter Parker 11 mesi fa su tio
A prescindere che il Nobel è politicizzato fino all’osso…. fa comunque dispiacere ciò che succede in Iran (e bisogna essere completamente ciechi e sordi per non saperlo). E pensare che nel contesto Israele/Palestina si leggono ancora commenti di “comprensione” e quasi supporto al regime iraniano, per il semplice motivo che sia il nemico nr 1 di Israele.
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