Il ministero della Difesa ha promesso vendetta dopo l'omicidio del pubblico ministero che stava indagando sull'assalto a una stazione tv.
QUITO - Forte commozione, in Ecuador, per il brutale omicidio, avvenuto ieri a Guayaquil, del procuratore Cesar Suarez, incaricato di indagare sul drammatico assalto armato della scorsa settimana a una stazione televisiva locale.
«Rifiutiamo ogni forma di violenza come risposta al conflitto che stiamo vivendo», ha dichiarato il ministro della Difesa, Gian Carlo Loffredo, sottolineando che l'assassinio del pubblico ministero è strettamente legato all'ondata di violenza scoppiata poco più di una settimana fa.
Loffredo ha promesso di proseguire in «questa battaglia contro il terrorismo» e ha confermato la volontà di «sostenere le autorità di giustizia» nella loro azione contro la criminalità e la violenza.
Da parte sua, la procuratrice generale dello Stato, Diana Salazar, ha promesso che la Procura non interromperà il suo lavoro per porre fine a questa crisi di sicurezza. «Né i gruppi della criminalità organizzata, né i criminali o i terroristi fermeranno il nostro impegno a favore della società ecuadoriana», ha aggiunto.