Jorge Glas - arrestato venerdì per corruzione - sarebbe ora ricoverato in ospedale. Le sue condizioni sarebbero stabili
QUITO - L'ex vicepresidente dell'Ecuador, Jorge Glas, sarebbe ricoverato in ospedale dopo aver tentato il suicidio in carcere, secondo quanto riportano media locali.
In un primo momento il portale Primicias riferiva sulla base di fonti della polizia che l'ex vicepresidente durante la presidenza di Rafael Correa (2007-2017), arrestato venerdì dopo una clamorosa irruzione nell'ambasciata del Messico a Quito, in cui si era rifugiato dal 17 dicembre 2023 dopo un mandato di arresto nei suoi confronti per corruzione, era in coma dopo aver assunto un ingente quantità di farmaci.
Fonti del partito di Glas, Revolucion Ciudadana, hanno invece riferito a Radio Pichincha che Glas era ricoverato all'ospedale militare di Guayaquil ma in condizioni stabili.
L'avvocato difensore di Glas ha affermato che "il governo di Daniel Noboa è responsabile per lo stato di salute" del suo assistito. In un comunicato pubblicato dopo essere venuto a conoscenza in modo fortuito che Glas era stato ricoverato all'Ospedale Navale di Guayaquil, il legale Andres Villegas Pico denuncia di essersi recato al penitenziario alle 13.30 ora locale e che in un primo momento non gli è stato permesso di incontrare il suo assistito.
Solo successivamente Pico sarebbe stato informato dal direttore del carcere che la mattina di lunedì Glas "è stato trovato in stato di incoscienza nella sua cella" e trasferito successivamente in ospedale "senza che questo venisse comunicato a nessuno. Riteniamo responsabile il governo di Daniel Noboa per la salute di Jorge Glas e porteremo avanti tutte le azioni legali pertinenti", conclude il comunicato.
Le autorità hanno confermato ufficialmente il ricovero di Glas solo nel pomeriggio di lunedì, dopo che la notizia era ampiamente stata diffusa dai media. "L'ex vicepresidente ha avuto un possibile scompenso per il suo rifiuto a ingerire cibo durante le ultime 24 ore, motivo per il quale è stato ricoverato in ospedale", si legge nella nota ufficiale del Servizio penitenziario nazionale (Snai).