Dopo la violenta rapina nella villa del "Divin Codino" proseguono le indagini. Al sicuro il Pallone d'Oro.
VICENZA - Rapina aggravata dall’uso di armi, sequestro di persona, lesioni personali. Sono questi i capi d'accusa del fascicolo aperto dalla pm che indaga sulla rapina a casa di Roberto Baggio. Dove, nella tarda serata di giovedì, l'ex campione di calcio è stato colpito alla testa nel tentativo di difendere la sua famiglia dai rapinatori, che hanno fatto irruzione nella sua abitazione di Altavilla Vicentina, forse entrando da una porta aperta.
Come riferisce il Corriere della Sera, alle indagini lavora il meglio dei reparti investigativi dei carabinieri: già all'opera il Raggruppamento operativo speciale (Ros), mentre i Ris (Reparto Investigazioni Scientifiche) di Parma lunedì eseguiranno i rilievi a casa Baggio.
Primo elemento che emerge è quello dell'allarme che, al momento del raid dei sei malviventi armati e a volto coperto, era spento perché l'ex calciatore e familiari erano svegli a guardare la partita Italia-Spagna, nella zona notte. Si apprende anche che - dopo l'irruzione - con accento dell’est uno dei rapinatori ha intimato a tutti di stare fermi; il "Divin Codino" ha reagito con un pugno sul viso di uno degli assalitori, da qui il colpo di risposta inflittogli al volto da uno dei criminali con il calcio della pistola, tanto da provocare a "Roby" una profonda ferita («Ho reagito istintivamente perché ho visto la mia famiglia in pericolo e mi è venuto da difenderla», verbalizzerà poi di fronte agli inquirenti).
Segue poi il sequestro della famiglia, chiusa a chiave in una stanza, e la razzia da parte dei sei di preziosi e denaro, ancora in fase di quantificazione. Nessuno dei premi vinti dall'ex leader della nazionale azzurra, così come cimeli magliette, è stato rubato. Tanto da far immaginare che gli intrusi non sapessero chi fosse in realtà il proprietario di casa. Salvo anche il Pallone d'Oro vinto nel 1993: era ed è custodito altrove, in una cassetta di sicurezza. Anche i fucili da caccia non sono stati trovati; mentre quelli in esposizione sono stati abbandonati - o fatti cadere - a terra.
Solo quando Baggio ha capito che i ladri si erano allontanati, ha sfondato la porta della camera dove lui e i suoi familiari erano stati rinchiusi e ha chiamato i carabinieri. Partono da questo momento le indagini, anche con il sequestro delle registrazioni video delle strade adiacenti.
A questo riguardo si sta procedendo, dove possibile, anche alla lettura delle targhe. Mentre per l'ex numero 10 di Fiorentina e Juventus, - come è noto - è stato necessario intervenire al pronto soccorso con punti di sutura alla fronte. Apprensione anche per il cane di famiglia che era scappato dalla villa ma che è poi rientrato la mattina successiva alla rapina. Ora, nella villa immersa nel verde del bosco e di un grande prato, resta «grande paura» e «spavento», come ha dichiarato il campione: «è qualcosa che occorre superare. Mi rimane tanta rabbia».