Infuria il conflitto nella regione del Darfur. «Oggi è uno dei giorni più sanguinosi»
PORT SUDAN - Almeno 65 persone, prevalentemente bambini, sono state uccise da sabato in Sudan nei bombardamenti delle Forze paramilitari di supporto rapido (Rsf) nella città di Al-Fashir, situata nella regione sudanese del Darfur: lo riferiscono i comitati di resistenza cittadini. La capitale dello Stato del Darfur Settentrionale è la città più grande della vasta regione occidentale non ancora sotto il controllo delle Rsf, che assediano la città da maggio.
I comitati di resistenza di Al-Fashir hanno dichiarato in un comunicato che «in soli tre giorni le Rsf hanno ucciso più di 43 bambini, 13 donne e nove uomini tra la popolazione», aggiungendo che «più di 70 razzi sono stati lanciati in un solo giorno contro ospedali, case, moschee e mercati», da parte delle Rsf.
«Oggi è uno dei giorni più sanguinosi ad Al-Fashir per la popolazione civile, le moschee e gli ospedali», ha scritto il governatore della regione del Darfur Mini Minawi su X, precisando che le forze paramilitari hanno ricevuto «due giorni fa un sistema missilistico da El Geneina», la capitale del Darfur Occidentale.
«Il silenzio della comunità internazionale è vergognoso», ha dichiarato. La guerra tra le forze paramilitari e l'esercito regolare sudanese infuria dal 15 aprile dello scorso anno.