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ITALIA«Super-ricchi soccorsi immediatamente», «migranti ignorati per ore»

29.08.24 - 15:39
Disparità di trattamento nei soccorsi in mare denunciata da Sea-Watch - ma non solo -, che parla di «doppio standard dell'UE»
IMAGO / ZUMA Press - AFP
«Super-ricchi soccorsi immediatamente», «migranti ignorati per ore»
Disparità di trattamento nei soccorsi in mare denunciata da Sea-Watch - ma non solo -, che parla di «doppio standard dell'UE»

PALERMO - Lo avevamo detto. Il naufragio del lussuoso Bayesian è diverso da tutti gli altri. Perché capace di catalizzare l'interesse e la partecipazione di tutti: soccorritori, media e opinione pubblica. Qualcosa di molto diverso da quanto avviene per le tragedie dei migranti morti del Mediterraneo.

Ce lo ricorda chi presta soccorso sulle rotte che dall'Africa portano al sud dell'Europa. Ovvero le ONG che, sebbene dispiaciute per le sette vittime e la vicinanza espressa ai superstiti del mega yacht («speriamo che le 15 persone soccorse stiano bene», aveva twittato Sea-Watch Italy il giorno del naufragio), denunciano un diverso atteggiamento delle autorità di fronte alle emergenze in mare.

«I super-ricchi hanno fatto un giro in barca e si sono trovati in difficoltà in mare. In pochi minuti, l'operazione di salvataggio era in pieno svolgimento», ha scritto infatti sui social Sea-Watch, riferendosi al veliero affondato a Porticello. Tempistica di soccorso che, a loro dire, stride con quanto avviene nel Mediterraneo. Dove - spiegava ieri l'ONG tedesca in un post - il 26 agosto «un gommone con 43 persone a bordo» ha rischiato di affondare dopo essersi sgonfiato. «12 persone sono rimaste in acqua per ore - continua l'ONG - probabilmente per ridurre il peso e proteggere i 4 bambini a bordo». Poi tutti salvi grazie all'intervento di una nave di RESQSHIP, nonostante non ci sia «stato alcuno sforzo di salvataggio da parte delle autorità».

«Doppio standard dell'UE» - Due pesi due misure per Sea-Watch, che scrive: «Non è una coincidenza, è un doppio standard dell'UE». Concetto poi ribadito affiancando l'immagine del Bayesian, con sotto scritto "le autorità italiane hanno iniziato le operazioni di salvataggio immediatamente", a quella del gommone con i migranti alla deriva nel Mediterraneo, con la dicitura: "ignorati dalle autorità per più di 24 ore".

E che la differenza di trattamento dipenda da «chi sta annegando» lo dice al Guardian anche la tedesca Sea-Eye che però precisa: «Per noi non fa la differenza la provenienza o quanto guadagnano» le persone da soccorrere. Concetto condiviso anche da Luca Casarini di Mediterranea Saving Humans. L'attivista aveva detto a La Presse che «le vittime in mare sono tutte uguali» e di non guardare «al conto in banca» di chi ha bisogno di aiuto.

Un presunto doppio standard dunque che, chissà, forse è passato per la testa anche a Papa Francesco che, nei giorni scorsi, aveva benedetto la Mare Jonio di Mediterranea Saving Humans, in partenza il 23 agosto per una nuova missione umanitaria. «Vi auguro il meglio e invio la mia benedizione all’equipaggio di Mediterranea Saving Humans e a Migrantes - aveva scritto in messaggio autografo il Pontefice -, Prego per voi. Grazie tante per la vostra testimonianza». Concetto poi ribadito nell'udienza del mercoledì, in cui Bergoglio ha definito gli equipaggi delle ONG «buoni samaritani, che si prodigano per soccorrere e salvare i migranti feriti e abbandonati sulle rotte di disperata speranza».

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