Prosegue la pressione mediatica sul ministro degli interni tedesco
BERLINO - Continua la pressione mediatica sul ministro degli interni tedesco Horst Seehofer e anche il consenso ne risente: il 62% dei tedeschi ne vorrebbe le dimissioni, secondo quanto reso noto oggi dall'Istituto Forsa.
Il ministro degli interni è sotto pressione anche per le sue presunte influenze sull'espulsione in Tunisia della ex guardia del corpo di Osama Bin Laden, Sami A., decisione definita poche ore dopo «illegittima» dal tribunale di Gelsenkirchen.
La direzione del ministero era informata da giorni della possibilità di espulsione della guardia del corpo di Bin Laden, da metà degli anni Novanta in Germania, ma la decisione del volo rientrava nelle competenze del Land del Nord Reno-Vestfalia, ha specificato la portavoce dell'interno oggi in conferenza stampa. Per Seehofer «era politicamente importante - ha proseguito la portavoce degli interni - che ci fosse un rimpatrio rapido di Sami A., ma non c'è stata la minima pressione procedurale» per l'esecuzione dell'espulsione.
La settimana scorsa il ministro era stato accusato dalla stampa di cinismo per aver festeggiato il suo compleanno con 69 espulsioni di afghani, tante quante le candeline sulla sua torta di compleanno - una coincidenza, aveva rilevato sollevando comunque un polverone - soprattutto dopo che un giovane afghano si era tolto la vita dopo aver toccato il suolo di Kabul.