Il Cancelliere tedesco ribadisce che con Zelensky c'è pieno «consenso» sull'argomento e parla del tenore dei colloqui con Putin
BERLINO / MOSCA - Olaf Scholz cerca di mediare una situazione quanto mai incandescente. L'oggetto del contendere è sempre lo stesso: l'invio di materiale bellico a Kiev e l'utilizzo dello stesso da parte dell'esercito di Zelensky, anche eventualmente in territorio russo secondo l'intenzione carpita da alcune dichiarazioni di esponenti del governo ucraino.
Le dichiarazioni del rappresentante di Zelensky - A questo riguardo, a gettare benzina sul fuoco erano state le parole rilasciate - in un'intervista al quotidiano tedesco Bild - da Fedir Venislavsky, rappresentante di Zelensky al parlamento ucraino, secondo cui le installazioni militari in Russia, da dove Mosca sta conducendo la sua guerra, «sono obiettivi militari legittimi», aggiungendo che spetta al comando militare ucraino decidere se colpire tali obiettivi.
Medvedev e l'uso dell'atomica - Affermazione che ha trovato, sempre nella giornata di ieri, una risposta velenosa e allarmante da parte del vicepresidente del Consiglio di sicurezza russo Dmitry Medvedev, che ha minacciato l'uso dell'atomica in caso di eventuali attacchi dell'Ucraina alla Crimea o a qualsiasi altra regione russa.
La mediazione di Scholz - Come detto, è ora Olaf Scholz a intervenire per cercare di frenare un'escalation di dichiarazioni pericolose e chiarire la posizione europea in proposito di armi e del loro utilizzo. In un'intervista al domenicale "Bild am Sonntag", il cancelliere tedesco chiarisce che c'è «consenso» con il presidente ucraino Volodymyr Zelensky sul fatto che le armi fornite dall'Occidente non dovrebbero essere usate per attacchi sul territorio russo.
«Putin non mi ha minacciato» - Ma non solo. Il rappresentante di Berlino chiarisce che «Putin non ha minacciato né me né la Germania. Durante le nostre conversazioni telefoniche, le nostre posizioni, molto diverse sulla guerra in Ucraina, sono molto chiare». Non sottraendosi poi nel riaffermare «chiaramente che la Russia è l'unica responsabile della guerra» e che «per questo sosteniamo l'Ucraina dal punto di vista finanziario, umanitario e anche con le armi».