Il Covid-19 ha intaccato il loro benessere finanziario, ma c'è speranza per il futuro
In Europa fra coloro che hanno contratto più nuovi prestiti nel periodo del Covid-19 si trovano i Millennial (22-37 anni): il 22%, escluso l'uso di carta di credito (erano il 14% nell'autunno 2019), mentre è il 21% per la Generazione Z (età dai 18 ai 21 anni). Nell'autunno del 2019 erano il 16%.
I dati sono dello European Consumer Payment Report Whitepaper, con interviste a 4'800 famiglie in 24 Paesi, commissionato da Intrum, operatore in Europa nei servizi al credito.
Il 50% della Generazione Z europea concorda sul fatto che il Covid-19 ha intaccato il loro benessere finanziario mentre per quanto riguarda i Millennial il dato arriva al 53%.
Per il futuro in Europa tra la Gen Z a pensare che il benessere finanziario sia migliore fra sei mesi è il 35% (il 26% pensa che non cambierà) mentre tra i Millennial il 34% (il 29% pensa che non cambierà).
Meglio per il lavoro. In Europa il 33% Gen Z non pensa che il proprio posto di lavoro sia in pericolo, mentre il 15% ha accettato una riduzione temporanea del salario. Per i Millennial il 40% non vede il proprio posto di lavoro in pericolo e il 19% ha accettato una riduzione temporanea del salario.
In Europa il dato del risparmio vale 83% per la Gen Z e l'81% per i Millennials.